CARLO CASINI
Cronaca

Via Pisana che disastro. Comitati, sos al Comune: "Traffico insostenibile"

Strada e marciapiedi sconnessi, attraversamenti pedonali pericolosi. Italia Viva porterà il caso in Consiglio. Esplode la rabbia dei residenti.

Strada e marciapiedi sconnessi, attraversamenti pedonali pericolosi. Italia Viva porterà il caso in Consiglio. Esplode la rabbia dei residenti.

Strada e marciapiedi sconnessi, attraversamenti pedonali pericolosi. Italia Viva porterà il caso in Consiglio. Esplode la rabbia dei residenti.

di Carlo CasiniFIRENZEÈ la spina dorsale attorno a cui si è sviluppata la periferia d’Oltrarno: parliamo di via Pisana. Una strada antichissima, da sempre via di collegamento verso il nord della Toscana. Fu inaugurata nel periodo consolare romano nel 131 a.C ma ricalcava un tracciato ancor più antico, di epoca etrusca, che dal Tirreno attraversava l’Appenino fino ad arrivare all’Adriatico (da qui la classificazione come SS 67 Tosco-Romagnola). Via Pisana parte dalla Porta San Frediano verso il Pignone, in quel Borgo dei Navicellai dove stava il Porto di Firenze. Passa dunque i borghi di Monticelli, Legnaia, San Quirico, Sollicciano per poi proseguire oltre Casellina.

Ma via Pisana, una delle direttrici principali della città, oggi si presenta trascurata e stressata dal traffico. Manto stradale a tratti rovinato, ma soprattutto rischiosa per i pedoni a causa dei marciapiedi stretti e sconnessi e gli attraversamenti difficili: la maglia nera per queste caratteristiche va al tratto tra via di Soffiano e piazza Pier Vettori. Ma a passarsela male è anche il rione di confine di Ponte a Greve.

"Siamo l’ultimo miglio fiorentino – spiega Alessio Ammannati, residente nel tratto Oltregreve e referente del gruppo ’Pisana sicura’ – Da anni solleviamo il problema: il tratto tra via del Pantano e via della Casella, ma specialmente fino a via di Ugnano, è ridotto a uno svincolo autostradale: code fisse nelle ore di punta sia su via Pisana che su via Baccio da Montelupo (che non ha neppure i pannelli fonoassorbenti che in realtà servirebbero), asfalto a toppe e un ‘doppio senso che non ha senso’ tra via Pestalozzi e via Vivaldi (quest’ultimo scandiccese, ndr), chiediamo di instaurare il senso unico e di renderla Zona 30". Istanze che, non si esclude, Palazzo Vecchio possa prendere in considerazione soprattutto per limitare i disagi di chi lì ci vive.

A portare la battaglia del comitato in Palazzo Vecchio, il capogruppo di Italia Viva Francesco Casini: "Il tratto tra Ponte a Greve e il confine con Scandicci richiede attenzione immediata da parte dell’amministrazione comunale – afferma il consigliere comunale –. Via Pisana è una strada strategica, ad alta percorrenza e di connessione con Torregalli, ma oggi in condizioni di evidente degrado e insicurezza per i cittadini". Così, il renziano, dopo un sopralluogo sollecita un piano organico per la riqualificazione con le richieste promosse dal comitato oltre alla "riasfaltatura urgente e l’introduzione un potenziamento della sosta".

Poi l’esponente di Italia Viva chiede anche conto della promessa, ma mai realizzata, rotatoria tra via Pestalozzi e via Baccio da Montelupo. Perché "la qualità urbana di un quartiere si misura anche dalla cura delle sue strade", conclude. Casini oggi discuterà del ’caso via Pisana’ nel Salone de’ Dugento per cercare di ottenere risposte concrete dall’amministrazione Funaro. E non è escluso che in aula possa presentarsi una folta delegazione di residenti per capire in che modo Palazzo Vecchio risolverà i problemi che denunciano da anni "senza però essere ascoltati".