
Via Carducci La ferita che non guarisce
di Fabrizio Morviducci
Degrado e sporcizia abitano in via Carducci. Sono alcuni residenti a segnalare al nostro giornale una situazione che chiedono con forza sia risolta. "Un problema – raccontano - di decoro nel pieno centro di Scandicci. Abbiamo chiestro all’amministrazione di puntare lo sguardo sullo stato attuale delle pertinenze dell’ufficio postale centrale di Scandicci". L’ingresso delle poste è in via Francoforte sull’oder, ma l’edificio, con le sue aiuole e i suoi spazi d’accesso confina anche con via Carducci.
"Abbiamo già segnalato all’amministrazione comunale – raccontano ancora i residenti – sia all’assessore al Verde pubblico che al sindaco, lo stato di abbandono sporcizia e totale degrado in cui versa questa zona. E al momento pare non se ne possa fare di nulla. In più la sera il parcheggio è frequentato da strani personaggi che bevono, e soprattutto fanno i loro bisogni tra le auto in sosta; dopo il loro passaggio lasciano bottiglie, cicche spazzatura". I cittadini sono esasperati, perché in quest’area ci sono bici abbandonate e rifiuti di ogni genere. "Sembra quasi di vivere – raccontano – in una specie di discarica accanto al centro cittadino. Una terra di nessuno dove tutto è permesso perché si gode di una sorta di extraterritorialità". Vedremo come l’amministrazione intenderà porre rimedio alla questione, come riuscirà a spingere Poste Italiane a intervenire per ripulire la zona, ma soprattutto trovare dei rimedi definitivi su un’area di pregio come quella del centro città.
Non è la prima volta che i residenti protestano per l’incuria di queste aiuole; ma in passato si era trattato ‘solo’ di erbacce. Adesso la situazione è piuttosto peggiorata, per la concomitante presenza di chi approfitta dell’area per fare i suoi comodi. L’ufficio postale, prefabbricato, è in linea con gli altri edifici di periferia. Ovviamente nel passato, nessuno si aspettava una struttura come le poste centrali di via Pellicceria a Firenze, ma forse con un nuovo centro in costruzione, una riflessione sul futuro e sulla collocazione di questo ufficio (demolire e ricostruire con nuovi criteri) potrebbe essere anche aperta dall’amministrazione insieme a Poste Italiane.