Vertenza Deta, avanti con l’ampliamento

Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune, Il Comitato condannato a pagare le spese di lite. Ma annuncia un nuovo ricorso al Tar

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di Ilaria Biancalani

Il Consiglio di Stato ha emesso un’ordinanza con la quale respinge l’azione legale avanzata dal Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa sull’attività della Distilleria Deta. L’ordinanza, nelle motivazioni, riferisce che "il Comune sembra aver operato un’accurata istruttoria senza trascurare la valutazione complessiva degli aspetti edilizi e urbanistici implicati nell’ampliamento dell’attività facendone confluire le risultanze nell’autorizzazione unica rilasciata dal Suap". Poi il documento spiega che la domanda cautelare del Comitato non è stata accolta in quanto "non sussistono gli indispensabili requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora non sufficientemente comprovato". La giunta Baroncelli non dovrà quindi annullare alcun atto, come richiesto dal Comitato, fra cui: il permesso a costruire concesso a Deta per i lavori di manutenzione straordinaria, l’impianto di trattamento fumi e odori con integrazione e sostituzione di servizi tecnologici e l’autorizzazione unica Suap. Nel sottolineare "la bontà e la qualità dei procedimenti amministrativi", il sindaco fa notare come "i componenti del Comitato e altri soggetti, siano stati condannati al pagamento delle spese di lite".

Da parte del Comitato invece c’è "sconcerto", come afferma il presidente Arturo Giolitti. "Secondo il regio decreto del 27 luglio 1934 – aggiunge – le aziende insalubri di prima classe, come le distillerie, esigono speciali cautele per la tutela delle comunità limitrofe. Non ci arrendiamo, monitoreremo la messa in servizio della ciminiera e organizzeremo il primo passo per il Tar Toscana, ricordando che i pareri della fase cautelare non sono vincolanti per il giudizio in merito".

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