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"Venite, qui c’è un posto" Le aziende si mobilitano

Dalla Piana all’Emilia Romagna diversi imprenditori si stanno già facendo avanti: "Possiamo riassumere alcuni operai". L’appoggio delle associazioni di categoria

FIRENZE

Operai nel settore elettrico, della manutenzione caldaie ma anche muratori: imprenditori di Campi Bisenzio, di Prato, di Bologna si sono fatti avanti per offrire posti di lavoro ai dipendenti Gkn, licenziati brutalmente nei giorni scorsi con una mail dall’azienda e ora di fronte a un grosso punto interrogativo circa il loro futuro.

E le associazioni di categoria sposano questa idea. Nessuno è rimasto insensibile al dramma Gkn e la reazione compatta è quella di pensare ad una cordata: un’azienda in grado di assumere oltre 400 persone non esiste ma tanti piccoli e medi imprenditori potrebbero fare la differenza.

"Bisogna tornare alle piccole aziende – dice Michele Mistri, titolare della New Extreme srl di Bologna – mi occupo di installazione e manutenzione di caldaie civili cerco 3 operai, magari con qualche esperienza pregressa nel campo dell’idraulica e 2 operai nel settore elettrico". Intanto, chi è interessato scriva: [email protected].

Da Campi Bisenzio Roberto Monterisi, titolare di una impresa edile specializzata in bioarchitettura tramite i social offre alcuni posti di lavoro:

"Ho un cantiere a Campi appena partito e poi ho ottenuto dei lavori col bonus 110%. Ad oggi ho uno staff di 5 operai e potrei garantire il lavoro per qualcuno con un po’ di esperienza nel settore edile. Negli anni 2000 molti muratori lasciarono l’edilizia nel momento della crisi per ripiegare sulla fabbrica".

Marco Ranaldo è il titolare della Pointex, storica azienda di Capalle dove il rapporto titolari-dipendenti ha sempre avuto delle caratteristiche speciali, lontane anni luce dal mondo delle multinazionali e dei fondi d’investimento.

"Il territorio è in sofferenza – dice ancora Marco Ranaldo – e proprio di questo si parlerà al prossima settimana alla riunione dell’Unione Industriali a Prato: dobbiamo individuare nuovi modelli di proporre a lavoratori e aziende. In Italia servono incentivi alle ditte perché il lavoro costa troppo e i conti non tornano. Se alle aziende vengono concesse agevolazioni per le assunzioni è chiaro che si può assumere. Il ricollocamento va incentivato".

Per Cinzia Grassi, direttore di Cna Prato i settori edilizia e impiantistica potrebbero riassorbire i dipendenti GKN: "Sarebbe un bel gesto di sensibilità". "Invitiamo i sindacati e le rsu - dice Stefano Crestini, imprenditore edile di Confartigianato Prato - a comunicarci tutte le professionalità che ci sono in Gkn e sono certo che verranno fuori delle offerte di lavoro. La strada, secondo me, è il ritorno alla microimpresa. Il posto di lavoro più sicuro è qui".

La macchina della solidarietà anche a livello industriale si è quindi messa in moto.

M. Serena Quercioli