Vannacci indagato per istigazione all’odio razziale

Dopo il procedimento aperto per peculato e truffa, una nuova inchiesta coinvolge il generale

Una nuova inchiesta a carico del generale Vannacci

Una nuova inchiesta a carico del generale Vannacci

Firenze, 26 febbraio 2024 – Nuovi guai per il generale Roberto Vannacci. Dopo la notizia di due giorni fa di un procedimento aperto nei suoi confronti per peculato e truffa, l’autore de Il Mondo al Contrario risulta adesso indagato per istigazione all’odio razziale.

L’indagine è in carico alla procura di Roma in relazione ad alcune affermazioni che compaiono nel suo libro. In base a quanto si apprende il procedimento è stato avviato dopo alcune denunce presentate nelle scorse settimane da associazioni.

"Nel suo libro, il generale Vannacci si è limitato a esporre in veste di cittadino delle opinioni personali – dice l'avvocato penalista Massimiliano Manzo, del foro di Firenze, difensore di Vannacci –. Mai ha sostenuto che una razza sia superiore all'altra, limitandosi a sottolineare alcune criticità del multiculturalismo estremizzato che possono portare a problematiche anche di difficile gestione. Ma ciò non vuol dire alcuna superiorità di una razza rispetto all'altra, avendo tutti molte sfaccettature diverse, positive o negative, a seconda dei punti di vista". Così .

Nei giorni scorsi era invece uscita la notizia di un’inchiesta in cui vengono contestate a Vannacci indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese per benefit legate all'auto di servizio non autorizzate, rimborsi per l'organizzazione di eventi e cene che in realtà non sarebbero stati organizzate. 

In difesa di Vannacci ha parlato il suo avvocato, Massimiliano Manzo, il penalista fiorentino che difende Vannacci insieme al collega Giorgio Carta, che invece assiste il generale dalle accuse della procura militare. “Mai nel libro sostiene che una razza sia superiore a un'altra, ma semplicemente si limita a criticare un eccessivo multiculturalismo estremo che, come abbiamo visto, alcune volte può causare problematiche anche molto serie; ciò non vuol dire che il mio assistito Vannacci abbia mai proclamato la superiorità della razza italiana”.

"Ogni etnia è diversa dall'altra ed ogni cultura ha aspetti positivi e negativi senza che in alcun modo si possa mai parlare di superiorità, ma non sempre la convivenza forzata è di semplice soluzione - aggiunge l'avvocato Manzo -. Le parole del mio assistito non sono altro che una manifestazione della propria libertà di opinione espressa a titolo del tutto privato, e punirle o colpirle potrebbe invece proprio integrare una forma”

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