Usare i videogiochi per la didattica. Al Gobetti s’impara divertendosi

Gli studenti di informatica creano un percorso virtuale interdisciplinare insieme agli alunni delle elementari

Usare i videogiochi per la didattica. Al Gobetti s’impara divertendosi

Usare i videogiochi per la didattica. Al Gobetti s’impara divertendosi

Studenti piccoli lavorano con studenti grandi, progettano insieme e tra gioco e coding ecco che nasce un progetto di didattica concreto, innovativo, di buona, anzi ottima scuola, che ora è diventato un libro. "Fai il tuo gioco" racconta un’esperienza didattica con protagonisti i ragazzi di una terza elementare di Strada in Chianti e di una seconda superiore del Gobetti Volta di Bagno a Ripoli.

"Gli studenti della primaria – spiega la docente di lettere dell’istituto superiore Lorella Rotondi – attraverso l’autobiografia hanno creato i propri avatar stile fumetto. I ragazzi dell’indirizzo informatico del Gobetti Volta hanno trasformato il frutto della fantasia dei più piccoli in personaggi virtuali. Hanno così creato dei videogiochi in un percorso interdisciplinare tra lettere e informatica, matematica, educazione alla cittadinanza".

L’obiettivo per tutti è stato "sviluppare abilità e competenze di base: esprimersi, imparare a imparare, discriminare le fonti, alfabetizzare al digitale, progettare, valutare e auto-valutarsi. Tutti hanno avuto un’opportunità di crescita personale, emotiva, relazionale, culturale e di cittadini digitali. I grandi sono diventati a loro volta ‘docenti’ vivendo la scuola in maniera proattiva. I piccoli hanno vissuto con grande emozione questa esperienza da "grandi" concretizzata in videogiochi da mostrare con orgoglio".

Progettata nell’agosto 2022 e realizzata fino al marzo 2023, l’esperienza ha messo in "gioco" docenti e studenti delle due scuole, in una didattica sul campo che va oltre il mero studio dei libri, ma permette di imparare con la pratica e la fantasia. Quest’anno scolastico invece i ragazzi del Gobetti Volta sono impegnati in una nuova avventura: hanno fatto diventare i Promessi Sposi un gioco fatto testare ai loro giovani amici delle elementari. "Ma come va a finire? Si sposano alla fine?" hanno chiesto i più piccoli. Obiettivo del progetto raggiungo: divertirsi imparando.

Manuela Plastina

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