
Aumento del 17% delle operazioni rispetto al 2019. Con la robotica più precisione e miglior recupero.
C’è un altro primato all’ospedale di Careggi che non emerge dal Programma esiti Agenas in quanto non presente nelle rilevazioni. L’azienda ospedaliero universitaria nel 2023 si è confermata principale centro italiano per volume di interventi (complessivamente aumentati del 17% rispetto al 2019) nell’ambito della chirurgia urologica e robotica, consolidando la leadership a livello nazionale. Per diverse tipologie di operazioni ad alta complessità, l’ospedale fiorentino non ha rivali nel Paese.
Raggiunto il traguardo di 742 interventi di asportazione della prostata (con un incremento del 12,2% sul 2019) eseguiti con l’ausilio della chirurgia robotica, una cifra che fa schizzare il centro al top d’Italia. La robotica, nel tumore della prostata, consente un’estrema precisione, riducendo il rischio di complicanze e favorendo un recupero più rapido.
Il primato di Careggi si estende anche al trattamento del tumore del rene, con 522 interventi eseguiti nel 2023 (+30,1% rispetto al 2019), garantendo ai pazienti un elevato livello di sicurezza.
Per quanto riguarda il tumore infiltrante della vescica Careggi è la seconda struttura in Italia per asportazioni totali nel 2023. Con 121 interventi (+4,3% rispetto al 2019) tallona la struttura romana Ifo Regina Elena (129). A più della metà dei pazienti è stata ricostruita la vescica secondo una tecnica nata e sviluppata a Firenze dall’équipe del professore Andrea Minervini, direttore dell’Urologia oncologica mini invasiva robotica e andrologica. La neovescica denominata FloRIN (Florence robotic intracorporeal neobladder) garantisce la minzione attraverso l’uretra evitando i sacchetti per la raccolta urine.
Careggi guida la classifica nazionale anche per il numero di interventi di chirurgia per ipertrofia prostatica benigna, con ben 825 operazioni (+16% rispetto al 2019). Questo intervento, essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da ingrossamento benigno della ghiandola, è reso ancora più sicuro ed efficace dalle metodologie avanzate adottate dalla struttura.
Anche nel campo dei trapianti renali, eseguiti dall’équipe del professore Sergio Serni, direttore della Chirurgia urologica robotica mini invasiva e dei trapianti renali, l’ospedale ha svolto un ruolo rilevante: 66 quelli effettuati nel 2023 offrendo una speranza di vita a molti pazienti con insufficienza renale cronica.
Ilaria Ulivelli