"Non è giusto che tutte le mattine nonni e bambini debbano rischiare la vita per poter andare a scuola". Un nonno che ogni giorno accompagna la propria nipotina alla fermata dello scuolabus su via Roma, racconta la propria odissea quotidiana. "Per arrivare a prendere il pulmino – dice – dobbiamo percorrere alcune decine di metri a bordo strada. Sono un incubo e un pericoloso serio: veniamo più volte sfiorati da macchine e mezzi pesanti che, incuranti dei pedoni, sfrecciano radenti ai passanti". Si tratta di un orario di punta, sa bene il nonno: il passaggio dello scuolabus coincide con il momento in cui tanti altri genitori accompagnano in auto altri bimbi a scuola, ma anche in cui lavoratori entrano a lavorare nella zona industriale, "ma è assurdo che per qualche secondo di viaggio in meno, corrano così e mettano a repentaglio la vita delle persone e dei bambini".
Propone all’amministrazione comunale di "mettere un limite di velocità a 30 km/h" e soprattutto "di farlo rispettare con un’azione repressiva e pedagogica", impiegando la forze della polizia municipale. Per ora, segnala, non è stato fatto, "preferendo mettere agli impianti sportivi un ’chicchirullò’", espressione gergale con cui definisce l’autovelox sistemato in una zona che, secondo il nonno, è lontana dalle abitazioni, dunque inutile. "Dio non voglia che succeda qualcosa di grave a questi bambini perché vi considereremo i primi responsabili", tuona ancora, intenzionato a difendere l’incolumità della nipotina, sua e di quanti come loro camminano per le vie di Rignano. La lettera ha ottenuto il plauso di Italia Viva Rignano: "Il suo sfogo riguarda un problema reale nonché un contributo positivo per vivacizzare la nostra comunità grazie anche alla partecipazione dei cittadini.