
Luciano Tanganelli e Davide Sapienza
Firenze, 15 maggio 2016 - LA LEGGE sulle unioni civili porta una ventata di diritti e doveri nella coppia omo e eterosessuale ma esclude i figli. Lo stralcio della «stepchild adoption» è un macigno pesante per le cosiddette «famiglie Arcobaleno»: i figli biologici non possono essere adottati dal partner e questo pone seri rischi in caso di una disgrazia prima che il figlio sia maggiorenne. A Lastra a Signa abita una coppia omosessuale, Luciano Tanganelli e Davide Sapienza i quali il 24 giugno 2012 a San Diego (Usa) hanno avuto con la gestazione di sostegno i gemelli, Andrea ed Elisabetta. I bambini sono figli biologici di Davide e portano il suo cognome mentre per la legge statunitense sono figli di entrambi.
«LA LEGGE sulle unioni civili – commentano Luciano e Davide – è una festa alla quale i bambini non sono stati invitati. Una vittoria zoppa: interessa noi ma non i nostri figli. E’ un passo avanti importante con 30 anni di ritardo. Il non voler inserire la stepchil adoption è stata una scelta politica: di tutte le cattiverie che potevano esser fatte, è la più antipatica. E’ stato giusto regolamentare aspetti come la reversibilità pensionistica, il tfr, la casa di proprietà ma l’argomento «genitori» è rimasto lettera morta. C’è profonda delusione». Luciano e Davide in questi anni sono fra le poche famiglie Arcobaleno ad averci messo la faccia nelle piazze, in televisione, sui giornali per dare diritti semplicemente ai figli: «L’Italia è il mio paese – aggiunge Luciano – siamo tutti e quattro nello stesso stato di famiglia, i figli sono di Davide ma per me è come fossero i miei figli e lui mio marito. Punto». Fra Luciano e Davide c’è differenza d’età, di provenienza ma loro da subito sono stati una «famiglia»: insieme dal 2002, si sono sposati a New York e con consapevolezza e responsabilità diversi anni addietro hanno iniziato a pensare ad un figlio. E così grazie al supporto dell’associazione Famiglia Arcobaleno sono nati questi due «settimini» Elisabetta e Andrea. «Il nostro matrimonio – spiega Luciano – appena possibile lo faremo trascrivere a Lastra. Ancor prima della legge, abbiamo fatto dei testamenti a favore l’uno dell’altro. Per la tutela dei nostri bambini possiamo fare un solo tipo di atto: una lettera con la preghiera ad un giudice del tribunale dei minori di affidarli all’altro papà». Andrea ed Elisabetta, chiaramente incuranti di tutta questa burocrazia, crescono tranquilli, vanno all’asilo a Lastra, hanno tanti amici e dai loro occhi traspare la felicità per due papà così speciali e il loro enorme cane labrador.