LISA CIARDI
Cronaca

Niente da fare. Bally Studio se ne va. Accordo economico per i lavoratori

Il sindacato ha concluso la trattativa che ha portato i 28 dipendenti rimasti ad accettare la proposta

Una passata protesta del settore moda

Una passata protesta del settore moda

Niente da fare per Bally Studio di Lastra a Signa. Nonostante le trattative intercorse, il tavolo aperto in Regione e le notizie trapelate nei mesi scorsi su un imprenditore italiano interessato ad acquistare la filiale lastrigiana del brand, ieri sono arrivate le lettere di licenziamento. Il provvedimento riguarda tutti i 28 lavoratori rimasti rispetto ai 55 presenti all’inizio, quando era emersa la notizia della crisi e della possibile chiusura: tutti gli altri, già in questi mesi, hanno lasciato il posto di lavoro e trovato una diversa collocazione. Il fondo americano Regent, che nel 2024 ha comprato il marchio di calzature e accessori svizzero, aveva già annunciato a febbraio scorso la volontà di chiudere il sito produttivo toscano, mandando a casa chi ci lavorava. Da allora è stata cercata una soluzione condivisa e sostenibile per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti.

"Tutte le strade sono state vagliate dai sindacati, dagli ammortizzatori sociali al possibile acquisto di un terzo soggetto, ma nessuna di queste strade è stata possibile – ha spiegato Giuseppe Franzone, funzionario della UilTuCS Toscana –. I lavoratori hanno scelto la strada della proposta economica che ha soddisfatto la grande maggioranza dei dipendenti. UilTuCS Toscana ha traghettato in tutta la sua complessità la vicenda Bally, dall’estate scorsa alla giornata odierna, portando un risultato che è stato condiviso e votato dalla quasi totalità dei dipendenti, assicurando un periodo di conforto oltre che di sostegno alle famiglie. Molti dipendenti, dopo essersi dimessi, sono riusciti a ricollocarsi sul territorio in breve tempo, rispetto ad altri che hanno aspettato il licenziamento da Bally per iniziare poi una nuova crescita lavorativa. Come UilTuCS siamo sempre vigili e pronti a portare la nostra assistenza, per far rispettare e difendere i diritti di tutti i lavoratori. Anche in questo periodo storico nella sua complessità geopolitica per il reparto moda, l’assistenza a ogni lavoratore è stata continua". Resta la preoccupazione per un altro tassello della crisi che sta colpendo il distretto pellettiero radicato fra Scandicci e Lastra a Signa.

Lisa Ciardi