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Una villa, terme e fornace emergono a Sant’Antonio

Il sindaco Pomponi sullo scavo archeologico: "Vogliamo aprirlo al pubblico ma intanto procediamo con visite guidate di piccoli gruppi di bambini"

"Stiamo lavorando per arrivare a un’apertura, inizialmente solo parziale, di questo meraviglioso scavo". Il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi, in occasione della recente visita allo scavo archeologico di epoca romana in località Sant’Antonio annuncia l’importante novità che potrebbe presto concretizzarsi. "Vogliamo arrivare a un’apertura strutturata con orari di visita – spiega Pomponi – Non è qualcosa di semplice e necessità di forze umane e di alcuni importanti investimenti per i quali è in predisposizione il progetto. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, spero non tantissimo. Intanto – fa sapere il sindaco – procediamo con visite guidate di piccoli gruppi di bambiniragazzi e solo in determinati periodi. Stiamo inoltre valutando se riusciamo a proporre delle visite guidate, ovviamente diurne, di piccoli gruppi su prenotazione, in occasione dell’iniziativa ‘notti dell’archeologia’ di fine mese. In caso affermativo daremo pubblicità alla cosa".

"Ribadisco comunque – conclude – che l’obiettivo di una visitabilità dello scavo fa parte dei nostri programmi". La strada è dunque tracciata per far sì che questo tesoro a cielo aperto, ammirabile al momento solo da pochi, possa essere fruibile da tutti, dalle giovani generazioni ai turisti. Lo scavo archeologico di Montaione si estende su un’area molto vasta, e grazie all’attività dell’associazione archeologica Valdelsa Fiorentina sono state riportate alla luce tracce concrete di una villa, delle terme e di una fornace: un puzzle di elementi che si aggancia alla cisterna romana distante poche centinaia di metri, testimonianza concreta di una area ben sviluppata. L’importante insediamento potrebbe essere stato costruito e utilizzato dal secondo secolo fino al sesto secolo dopo Cristo. Quello che è noto agli studiosi riguarda, in particolare, la presenza di un calidarium (le antiche terme) e di una villa molto particolareggiata, dove non mancano materiali di pregio e decorazioni che adesso arricchiscono il museo civico di Montaione.

Tutte le fasi di questo percorso sono seguite dalla Soprintendenza. La campagna di scavo è cominciata nel 2012 e ha visto la partecipazione anche di studenti universitari e volontari, oltre alle professionalità dell’associazione archeologica. Dopo lo stop per la pandemia Covid, nel 2021 l’indagine si è concentrata sull’estensione del complesso termale con lo scavo del calidarium: uno dei tre ambienti che compongono le terme romane, con il frigidarium e il tepidarium, che sono stati ritrovati anche a Montaione. Adesso si punta a rendere aperto al pubblico questo scavo.