Una poltrona per quattro. Via al risiko-Uffizi. Schmidt vede Sangiuliano e accoglie Giulierini

Colloquio privato tra ministro e direttore alla Fondazione Spadolini. Per il museo fiorentino in lizza anche Casciu, D’Agostino e Collu.

Una poltrona per quattro. Via al risiko-Uffizi. Schmidt vede Sangiuliano e accoglie Giulierini

Una poltrona per quattro. Via al risiko-Uffizi. Schmidt vede Sangiuliano e accoglie Giulierini

di Antonio Passanese

FIRENZE

Strette di mano, battute e sorrisi. Un’intesa, quella tra il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il direttore degli Uffizi Eike che la dice lunga sul feeling che oramai c’è tra i due. Con il primo, che da tempo non fa altro che esprimere apprezzamenti sulla gestione dell’italo-tedesco delle Gallerie, e il secondo – che è alla fine del suo secondo mandato – possibile (ma per molti, certo) candidato per il centrodestra a sindaco di Firenze oltre che in corsa per il museo di Capodimonte. Sangiuliano, che ha partecipa all’inaugurazione della mostra ‘L’Italia di Giovanni Spadolini’, prima dell’inizio del convegno si è intrattenuto con Schmidt in privato. La conversazione è durata una decina di minuti. "I musei che dipendono dal ministero della Cultura sono ben gestiti a Firenze, e faccio i complimenti al direttore Schmidt per come ha fatto rinascere gli Uffizi", ha detto il ministro. "Firenze è una delle grandi capitali della cultura mondiale – ha aggiunto –, per la sua storia, per i suoi monumenti, per i suoi grandi musei. È evidente però che tutto questo va coordinato in un sistema di gestione efficiente della cosa pubblica. Non basta avere grandi musei, ben gestiti e ben curati: occorre che funzionino anche le strade e tutto il resto".

In attesa di capire quale futuro attenda il quasi ex direttore degli Uffizi, si affina la rosa dei papabili che potrebbero prendere il posto occupato da Eike per otto anni. I colloqui della commissione esaminatrice sono terminati a inizio dicembre e da ambienti romani si fa sapere che entro fine anno potrebbe arrivare il decreto di nomina firmato da Sangiuliano. Il primo nome è quello del cortonese Paolo Giulierini, che ha da poco concluso il suo mandato come direttore del Museo Archeologico nazionale di Napoli. Ieri, dagli Uffizi dove partecipava a una conferenza (non è passata inosservata la sua stretta di mano con Schmidt). Un passaggio di testimone sull’asse Firenze-Napoli? "Gli Uffizi rappresentano il massimo complesso museale italiano e naturalmente da parte mia c’è un profondo rispetto per questa istituzione – ha spiegato ai cronisti Giulierini –. Come tutti coloro che hanno lavorato otto anni nei musei autonomi è uno degli obiettivi che sarebbe auspicabile, ma è solo un desiderio. Deciderà il ministro". Il secondo nome è quello di Stefano Casciu, direttore del Polo museale della Toscana, che dopo aver gestito in modo impeccabile, da soprintendente, la fase post sisma in Emilia ha saputo tenere le fila e rilanciare ben 40 musei della nostra regione.

Poi c’è Paola D’Agostino, direttrice del museo del Bargello, l’unica tra tutti i dirigenti del Mibac a essere stata prorogata fino a gennaio 2024 invece che fino a fine novembre in attesa dell’accorpamento e del bando per Accademia e Bargello (nel momento in cui verrà creato il nuovo museo, la direttrice Cecilie Hollberg dovrebbe decadere a patto che non le venga concesso un incarico ponte).

Infine, e non certo per importanza, negli ultimi giorni si sta facendo strada anche il nome di Cristina Collu, dal 2015 direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. La storica dell’arte (medievista di formazione e contemporaneista per sensibilità e apertura mentale) aveva diretto nella sua Sardegna il Man di Nuoro dalla sua fondazione nel 1996 e fino al 2012, e il Mart di Trento e Rovereto nel 2013-14. Ma la presenza di Giulierini a Firenze con Schmidt e Sangiuliano sarà proprio casuale?