
FIRENZE
Agli agenti delle volanti e ai medici ha ripetuto di non ricordare nulla: "Ero arrabbiato, sto male". Nelle prossime ore, su disposizione del pubblico ministero pisano Giovanni Porpora, il giovane studente di psicologia sarà trasferito nel carcere Don Bosco di Pisa. La sua famiglia è sconvolta, nel quartiere di Firenze dove vive, San Iacopino, nessuno azzarda una spiegazione a quanto accaduto. Due tragedie in una. Perché intanto rimangono disperate le condizioni di Pietro Orsini, il pensionato di 74 anni massacrato di botte per strada a Pisa, in via Bovio, da uno studente fiorentino lunedì nel primo pomeriggio. Il pensionato è stato aggredito senza motivo e pestato a sangue da quel ragazzo di 25 anni che si trovava a Pisa per sottoporsi a una visita psichiatrica. Adesso lo studente è piantonato in psichiatria al Santa Chiara di Pisa, è accusato di tentato omicidio e lesioni gravissime. Nelle prossime ore sarà rinchiuso in una cella. Dopo aver picchiato il pensionato in maniera forsennata, ha aggredito anche un uomo di 36 anni che aveva tentato di bloccarlo. Un cazzotto del venticinquenne lo ha raggiunto in pieno viso, l’uomo è stato a sua volta ricoverato. L’anziano lotta da lunedì pomeriggio tra la vita e la morte, i medici pisani celano a fatica il pessimismo.
"Per noi è un lutto – riesce a dire al telefono da casa la madre del giovane fiorentino, vincendo per pochi istanti l’angoscia gelida che le toglie il fiato –. Appena ci daranno il permesso partiremo da Firenze per Pisa per incontrare nostro figlio, non ci dicono nulla. Non ci aspettavamo una tale esplosione di violenza, in passato non c’erano mai state avvisaglie né qualche episodio del genere. Mio figlio soffriva di disturbi nervosi da qualche tempo, ma ora non ricordo se da uno o più anni (pare da quattro, ndr). Tutto è nato da un semplice episodio, ma non ho voglia di dire altro al riguardo. Quell’aggressione è stata una cosa non prevedibile, ci ha colti di sorpresa, confermo soltanto che mio figlio era a Pisa per una visita psichiatrica. Basta adesso – si congeda la donna, affranta – dobbiamo andare da un avvocato".
Lo stesso stupore attonito turba il quartiere di San Jacopino dove abita la famiglia del ragazzo: "Non mi sembra vero – racconta un commerciante della zona –, passava sempre dal bar ed è veramente molto educato. Conosco la famiglia, è un colpo al cuore sapere questa notizia. Era appassionato di sport, in particolare di rugby ed era anche molto bravo a giocare. Cado dalle nuvole, non aveva mai dato segnali di violenza o squilibrio".
Ma lo studente si è reso conto di quello che ha fatto? "Solo in parte", la risposta dei poliziotti delle volanti intervenuti lunedì pomeriggio a Pisa per fermare quel delirio di violenza. La ricostruzione della polizia è basata sulle testimonianze, non ci sono telecamere in zona. Nel primo pomeriggio lo studente è con il padre nello studio psichiatrico di Pisa dove ha appuntamento. Il babbo si assenta per andare in bagno, il figlio ne approfitta per scappare in via Bovio e correre verso l’Arno. Al numero 30 incontra Piero Orsini che sta passeggiando. Esplode la follia. Pugni, uno dopo l’altro, poi, una volta che l’anziano rovina a terra, i calci al volto. Sull’asfalto resta il sangue. Il pensionato è incosciente, immobile. I residenti si affacciano alle finestre. Domenico, 36 anni, interviene subito ma viene scaraventato a terra e poi colpito al volto dal ragazzo scatenato. Perde un dente, riporta un trauma cranico e al volto. Finisce anche lui in ospedale, viene dimesso con 10 giorni di prognosi ma è sotto choc.
Sul marciapiede il 74enne, medico in pensione, viene rianimato dalla Pubblica assistenza di Pisa e poi condotto in fin di vita al pronto soccorso e trasferito in rianimazione. Il 25enne fugge, poi torna in via Bovio, il padre riesce ad avvicinarlo e riesce a tranquillizzarlo, gli agenti lo bloccano. Il giovane si chiude in un silenzio imperscrutabile. Sarebbe risultato positivo ai cannabinoidi, ma non basta certo questo a giustificare quella violenza selvaggia e misteriosa.
Simone Boldi
Antonia Casini