Un restauro in Santa Croce dell’Inner Wheel

Caterina

Ceccuti

Racconta la memoria di una Firenze cosmopolita l’intervento di restauro presentato martedì scorso nella Cappella Castellani della basilica di Santa Croce. A finanziarlo è stato l’Inner Wheel Club Firenze Medicea, che da anni accompagna la missione di tutela dell’Opera di Santa Croce, contribuendo a numerosi restauri. Stavolta, nella cappella Castellani è stato condotto un delicato intervento di recupero estetico sul monumento funebre dedicato a Michal Kleophas Oginski (Varsavia, 1765), patriota, diplomatico e compositore dalla vita avventurosa, ospite della nostra città nei primi decenni dell’Ottocento, quando Firenze accoglieva a braccia aperte gli esuli polacchi in fuga, dopo essere stati sconfitti a più riprese nella lotta per l’indipendenza del loro Paese. A presentarlo sono state la presidente dell’Opera di Santa Croce Cristina Acidini e la presidente dell’Inner Wheel Firenze Medicea Maria Grazia Giudizi, mentre la conservatrice Eleonora Mazzocchi ha raccontato i particolari dell’intervento, insieme alla restauratrice Paola Rosa. "L’allegoria dell’Amore coniugale -commenta Acidini-, rappresentata mentre teneramente tocca la spalla dell’amato, è toccante e testimonia l’avvenuto passaggio al linguaggio Romantico. A Inner Wheel Firenze Medicea va la profonda gratitudine dell’Opera di Santa Croce: questo recupero ha un significativo valore legato alla memoria e alla storia, oltre che all’arte". "Siamo fiere della collaborazione che ci ha consentito di intervenire per il recupero di numerose opere -spiega Giudizi-, questa ultima in particolare permette di riscoprire un personaggio come Michal Kleophas Oginski che ha combattuto per l’indipendenza del suo popolo, un valore più che mai attuale oggi".

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