
La scheda in regalo domani: piazza del Mercato Vecchio, 1881-1885, Archivi Alinari
di Guglielmo Vezzosi
FIRENZE
Ci sono tanti modi per innamorarsi di una città e della sua storia. E Firenze offre spunti infiniti, ma osservare le foto d’epoca può certamente aiutare a comprendere lo spirito intimo e il vissuto di una città e a percepire la portata di certi cambiamenti urbanistici che nel tempo hanno profondamente modificato il tessuto cittadino. Ad accompagnarci in questo viaggio nel tempo sono le foto storiche dell’Archivio Alinari che il nostro giornale ha iniziato a offrire in dono ai propri lettori. Ogni giorno un’immagine, da oggi a sabato: quattro scatti da collezione provenienti dall’Archivio storico della Fondazione Alinari per la fotografia nell’ambito di una iniziativa promossa insieme a La Nazione in occasione dei 165 anni del nostro giornale.
Quattro immagini scelte nel mare magnum di un Archivio tra i più rilevanti della storia della fotografia, non solo italiana. L’attività dei fratelli Alinari – Giuseppe, Leopoldo e Romualdo – ebbe inizio nel 1852 e nel corso degli anni l’archivio si è accresciuto, anche attraverso acquisti e donazioni, e oggi contiene oltre 5 milioni di beni fotografici.
Le quattro schede che La Nazione regala da oggi a sabato sono in cartoncino, formato A4 e riportano su un lato l’antica foto Alinari: la riproduzione è realizzata con tecniche di stampa sofisticate che ne esaltano colori e finiture originali, mentre sul retro sono riportati la didascalia, la data dello scatto originale, un breve testo per contestualizzare l’immagine, nonché i loghi degli sponsor e dei partner che hanno sostenuto il progetto.
Oggi i lettori hanno ricevuto in dono la prima scheda, dedicata a piazza dell’Unità Italiana. Oggi un gran traffico di auto e mezzi pubblici, ma nei primissimi anni del Novecento - periodo nel quale è stata scattata la foto - si vedevano carrozze e pedoni. La sistemazione della piazza si inserisce nel piano di ristrutturazione urbana tra la nuova stazione ferroviaria e Piazza Duomo, iniziato tra il 1860 e il 1861, con la rettificazione di via Panzani e l’allargamento di via degli Avelli tra il 1866 e il 1867. Durante i lavori gli avelli, i caratteristici sepolcri a nicchia che costeggiano il fianco destro della chiesa di Santa Maria Novella furono traslati dal lato del chiostro sul fronte esterno della strada. L’attuale denominazione - a ricordo della conseguita unità politica dell’Italia – fu data nel 1882, in occasione dello scoprimento dell’obelisco che ancora segna il centro dello slargo.
Merita attenzione anche l’immagine che presentiamo in questa pagina (foto grande) e la cui scheda da collezione verrà regalata domani. Si tratta infatti di un raro scatto di come si presentava l’odierna piazza della Repubblica tra il 1881 e il 1885, con la loggia del Pesce, poi spostata in Piazza dei Ciompi e la Colonna dell’Abbondanza. La piazza detta del Mercato Vecchio sorgeva in corrispondenza del Foro romano e aveva assunto funzioni commerciali fin dal medioevo. Con l’operazione speculativa del cosiddetto ‘risanamento’ del centro storico, venne cancellata tra il 1885 e il 1895 una delle zone più caratteristiche della Firenze medievale per dare spazio ad eleganti edifici in linea con il gusto dell’epoca. Questa lacerante trasformazione fu documentata da pittori come Telemaco Signorini e, appunto, dalle fotografie Alinari che consentono anche ai fiorentini di oggi il volto della città di una volta.