GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Un grande ritorno, Joe T Vannelli. Il dj giramondo infiammerà l’Otel

Domani sarà in consolle con i suoi brani di house music intelligente. Con un occho di riguardo ai giovani

Un grande ritorno, Joe T Vannelli. Il dj giramondo infiammerà l’Otel

"Sono felice di tornare a Firenze, una delle mie città preferite. Con un Duomo incredibile che mi dà sempre una grandissima ispirazione. A Firenze si sente proprio l’arte nell’aria, la metterò a frutto: lavorando con il cuore, con la passione che mi contraddistingue". Il nightclubbing fiorentino torna a splendere con la stella Joe T Vannelli. Il dj e produttore che ha conquistato fama internazionale con oltre 20 dischi d’oro e di platino e tanti live nei club e festival più prestigiosi di tutto il mondo, torna a far ballare il suo pubblico con le selezioni di una house music intelligente. E domani sarà alla consolle dell’Otel di via Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.

Vannelli, cosa proporrà a Firenze?

"La mia musica. In questo momento ho molte produzioni che stanno uscendo. Fra queste il remix per Ivana Spagna del brano iconico degli anni ’80 e ’90 "Call Me", che ho remixato con una formula più house e più elegante. Sto poi testando di nuovo un pezzo che mi ha dato grandi soddisfazioni: "He’s alright", un brano gospel con un taglio più progressive house, che avevo già pubblicato nella compilation Supalova con il coro gospel di New York Jasper Street Company".

La house music è tornata a essere gettonatissima?

"C’è un grandissimo ritorno perché le melodie di moda sono quelle più rivolte al soul e al funky americano. Questo è poi forse un periodo in cui mancano grandi idee ed è più facile riprendere una canzone del passato, tagliarla in chiave house e farla tornare di attualità. Il caso più eclatante è quello dei Kolors che hanno fatto una canzone ispirata alla italo dance: "Italodisco" che, grazie anche al mio remix house, è diventato il pezzo dell’estate 2023".

Esiste ancora una scuola house italiana?

"Certamente. Io ho rimixato alcuni brani storici come "Ancora" di Mina o "Rumore" di Raffaella Carrà, poi abbiamo dj come Marco Carola o Deborah De Luca che, ognuno con il suo stile, producono un sound tipicamente italiano in chiave house. Dagli anni ‘80 a oggi è diventato house tutto il genere praticato in discoteca, dalla techno alla house progressive".

Il mestiere del dj è in continua trasformazione?

"Ognuno ha la sua nicchia. Le discoteche sono in crisi perché non possono competere con i festival che propongono in un ticket una decina o più di dj famosi. All’Otel di Firenze cercando di invertire la tendenza invitando dj di pregio e avendo cura del pubblico".