Uguaglianza L’urlo di Emma "Diciamo stop ai soprusi"

La cantante salentina intervistata dalla direttrice di Qn-La Nazione Agnese Pini. E Tiziano Ferro: "In Italia vanno tutelati di più i diritti di bambini e famiglie"

Migration

di Barbara Berti

"Letterina a Babbo Natale: basta patriarcato". Emma Marrone, per i fan semplicemente Emma, è l’ospite d’onore della festa di Luce!, in occasione del secondo compleanno del canale dedicato a inclusione, diversità e coesione sociale del Gruppo Monrif. Nella seconda parte del festival "Dream Team" a Palazzo Vecchio, parole e canzoni vanno a braccetto grazie ai contributi di Emma, Tiziano Ferro, Brazzo, Andrea Bocelli e gli Eugenio Via di Gioia. "Le donne al potere sono scomode" è il pensiero della cantante salentina, ma con stretti legami con Firenze visto che da bambina, per un periodo, ha vissuto a Sesto Fiorentino. "Una grande cantante, una grande donna" la presenta Agnese Pini, direttrice di QN, per una chiacchierata a tutto tondo visto l’impegno civile e sociale della cantante. "A casa mia faccio di tutto per stare bene, è casa mia. E’ un paese meraviglioso. Ma si dà tanto risalto alle cose brutte e un po’ meno a quelle belle" dice Emma che ha da poco aderito all’iniziativa #EioTiPubblico, lanciata dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini. "Mostriamo sui social gli screenshot di chi ci perseguita" spiega Emma. E ancora, "il cyberbullismo è violenza e crea problemI soprattutto tra i più giovani: prima di mettere in mano a un ragazzino un cellulare bisogna insegnare i pericoli della rete".

Dal web al gossip, Emma sulle fake news chiosa: "Sono rimasta incinta almeno 12 volte, se si sta dietro alle paparazzate al mare in costume. Invece avevo solo un po’ di pancia gonfia". Sulla maternità ricorda che "l’orologio biologico" ancora incombe "troppo" sulle donne, ma "un presidente vale quanto una presidentessa, al di là di come si faccia chiamare". Emma, che va a fare la spesa e stira, non ha dubbi: "Le belle parole non servono a un c… sono i gesti che cambiano il mondo". Racconta della recente perdita del padre e si emoziona ("la cosa è ancora troppo fresca ma "ho una famiglia meravigliosa"). Dopo un "Ciao Firenze" da vera rockstar, la parola passa a un altro grande: Tiziano Ferro. "In Italia, a prescindere dai governi e dai colori politici, c’è ancora molto da fare e non tanto per le famiglie quanto per i bambini" dice con un videomessaggio. L’autore di "Il mondo è nostro" non ha dubbi: "i diritti non vanno tutelati solo per le famiglie arcobaleno ma per tutte le famiglie".

Brazzo, il rapper sordo, all’anagrafe Francesco Brizio, si esibisce in "Volere è potere" perché il suo desiderio è "rendere accessibile la musica: vedo tanti udenti che la ascoltano in modo spensierato, ma anche i sordi ne hanno bisogno. E a loro quell’emozione può arrivare solo attraverso le espressioni e la lingua dei segni". Musica e attualità, per il gran finale, con gli "Eugenio in via di Gioia" e la loro "Terra", ode ambientalista dedicata al nostro pianeta.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro