Ugo De Vita racconta le emozioni di Leopardi

Il conferenziere Ugo De Vita porta la sua conferenza-spettacolo su Leopardi a Firenze, sottolineando il legame del poeta con la città e la sua attualità per i giovani.

Ugo De Vita racconta le emozioni di Leopardi

Ugo De Vita racconta le emozioni di Leopardi

Ugo De Vita porta alle 18.30 di venerdì 26 al teatro Niccolini di Firenze, prima che a Torino e Roma alla Minerva e col sostegno di ’Eventi Pagliai’, la sua conferenza-spettacolo su Giacomo Leopardi a ingresso libero fino a esaurimento posti. "Ci tenevo a iniziare a Firenze, desideravo dare questo appuntamento con la partecipazione degli iscritti di ’Officina della poesia, il teatro e le arti’, il Master che coinvolge più atenei, e consegnare un Leopardi ’-a tutto tondo’, dagli esordi letterari al periodo cosiddetto pisano-recanatese. Non sarà uno spettacolo e neppure una semplice lettura dei versi del poeta, che apre al ’moderno’; non solo letteratura, ma filosofia nella direzione di quell’umanesimo ’tragico’, che era già del Machiavelli, e trova le sue radici in Campanella e Bruno".

Come Leopardi si lega a Firenze?

"È l’incontro con Pietro Giordani che porta Leopardi fuori dal ’guscio’ paterno del conte Monaldo. Firenze è per lui una delle tappe fondamentali: conosce Vieusseux, il Manzoni, più e prima ancora di Napoli, dove con il poeta morirà nel 1837".

Quali sono le pagine scelte?

"I Canti e le Operette Morali. Credo poi che tutto Leopardi riporti al ’polemo’, un termine che indica contrasto e conflizione, tra finito e infinito. Vi è poi il rapporto col tempo. Un concetto cardine della sua filosofia, oltre l’idea anche così banalmente diffusa di un pessimismo generico e senza argini".

Leopardi muore a soli 39 anni: riesce ancora a parlare ai giovani, a essere amato e compreso appieno?

"I giovani hanno solo necessità che vengano restituite passioni. Spinoza indicava le ’passioni tristi’: sono quelle che viviamo, in questo nostro tempo in cui mancano passioni autentiche, quelle che legano davvero alla vita. Auspico che coloro che assisteranno all’evento leopardiano vivano un’emozione forte e vitale".