Ugo De Vita legge i versi più belli di Dino Campana

Ugo De Vita racconta Dino Campana al Teatro Niccolini di Firenze, in un evento che unisce poesia, arte e musica. Un'occasione per riscoprire la grande voce della poesia simbolista e "barocca" del Novecento. Ingresso libero e gratuito.

"Ugo De Vita racconta Dino Campana" è l’evento che oggi apre In-canto delle parole, iniziativa di poesia e arte, al Teatro Niccolini. "Il tuo pallido mi apparve o sorriso di lontananze ignote…": versi indimenticabili di Dino Campana, scrittore tra i maggiori del nostro Novecento: "Dino" il poeta "matto", come le cronache ribatterono a lungo, protagonista dello scandalo letterario, e della tumultuosa passione con Sibilla Aleramo e grande voce della poesia simbolista e "barocca".

Ugo De Vita a Marradi è giunto ragazzo, dopo le esperienze con Fo e Rame, a Marradi ha preso moglie, ama il paese del Mugello e la sua gente. Per l’attore e regista, romano e fiorentino di adozione, l’impronta del poeta mugellano è ben oltre i Canti Orfici, che a dire di Dino, gli furono sottratti proditoriamente da Papini e Soffici, e poi ritrovati in una cassapanca. De Vita ha recitato quei versi in cinque paesi e in tre lingue diverse. Al Teatro Niccolini a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti Campana sarà proposto “a voce nuda”, senza amplificazione. Al violoncello brevissimi intermezzi musicali di Andrea Sernesi. Così alle 18 con “In-canto delle parole” nella “Sala Cocomero”, sarà ancora l’eco di versi incandescenti e brilleranno poesia e bellezza, grazie all’attore e ad Antonio Pagliai. Non si potrà accedere in Sala a evento iniziato.