BARBARA BERTI
Cronaca

Uffizi alla luce della luna. Il viaggio delle meraviglie senza la ressa dei turisti: "Così è ancora più magico"

Fino al 17 dicembre tutti i martedì l’orario del museo si allunga fino alle 22. Un’atmosfera rilassante per godersi in tranquillità i capolavori delle Gallerie

Firenze, 4 aprile 2024 – Un piazzale semivuoto e alla cassa nessuna fila. Un’immagine straniante che riporta alla memoria il periodo del lockdown quando Firenze, come ogni altra città italiana, era stranamente silenziosa e spoglia.

Se non fosse che è aprile del 2024 ed è un martedì sera e siamo alle Gallerie degli Uffizi, uno dei musei più visitati al mondo. Ma è proprio questo il momento ideale per visitare gli Uffizi e immergersi tra i capolavori dei grandi maestri della pittura italiana: da Giotto a Michelangelo, da Botticelli a Caravaggio, in una cornice suggestiva di un edificio, che è già di per sé un’opera d’arte.

Fino al 17 dicembre la Galleria delle Statue e delle Pitture è accessibile di sera: tutti i martedì l’orario del museo si allunga fino alle 22 (anziché alle 18,30), con ultimo ingresso consentito alle 20,30. Un tour culturale al tramonto ancora poco conosciuto ma assolutamente da provare.

Come ha fatto La Nazione. Un viaggio che parte in quarta visto che all’ingresso non c’è coda e le operazioni di controllo scorrono veloci. A controllare che tutto funzioni al meglio c’è anche il neodirettore Simone Verde, arrivato all’inizio dell’anno dalla Pilotta di Parma al posto di Eike Schmidt (in scadenza di mandato ma intenzionato a tornare a Firenze in altra veste, quella del sindaco).

Ad accogliere il visitatore la mostra “Divina Simulacra. Capolavori di scultura classica della Galleria” (in programma fino al 30 giugno). Ecco, poi, la collezione statuaria e busti dell’antichità della famiglia Medici, che abbellisce i corridoi della Galleria. Corridoi che appaiono ancora più imponenti perché c’è poca gente: una famiglia tedesca, una coppia messicana, una turista americana intenta a immortalare ogni dettaglio.

«Wonderful» esclama quando le chiediamo un parere sulla visita in orario serale. Marco e Alessandra, invece, sono due studenti di Treviso in vacanza a Firenze, che hanno scelto in modo certosino l’orario, sperando proprio di non trovare la ressa di turisti.

Stessa cosa una famiglia svizzera completamente incantata nella sezione autoritratti: in quelle sale rosa acceso, allusione alla veste del Cardinal Leopoldo (la sua statua dello scultore barocco Giovanni Battista Foggini, accoglie i visitatori nella prima stanza) la luce del tramonto porta lo spettatore indietro nel tempo. Girellando per le sale, tra le grandi Maestà di Cimabue, di Duccio di Buoninsegna e di Giotto, i visitatori ammirano la ricchezza di dettagli di opere quali l’Annunciazione di Simone Martini e l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano. In piena tranquillità.

«Il martedì è solitamente un giorno di grande afflusso, come il fine settimana. Ma a quest’ora il fiume di gente non c’è. Pochi ma fortunati visto lo splendore di questo luogo" dice il personale delle sale. Una ventina di persone ("l’assembramento" più importante), davanti alla Primavera e alla Venere di Sandro Botticelli.

Tra selfie e foto ricordo , la visita continua e di sala in sala scorrono i capolavori assoluti dell’arte di tutti i tempi che si possono ammirare da vicino e senza fretta. Concedendosi anche una pausa sulla terrazza con uno skyline assai instagrammabile: la maestosità di Palazzo Vecchio che svetta a pochi metri e la Cupola di Firenze all’orizzonte.

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