In mostra l'opera sottratta alle razzie dei nazisti

Il progetto degli Uffizi e della Fondazione CR Firenze porta al Museo di Arte Sacra di Montespertoli una predella "speciale"

La conferenza stampa (ph. Stefano Casati)

La conferenza stampa (ph. Stefano Casati)

Firenze, 13 maggio 2022 - Un’opera degli Uffizi sottratta alle razzie dell’esercito nazista e alle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale sarà esposta da sabato 14 maggio fino all’8 gennaio 2023 al museo di Arte Sacra di San Piero in Mercato a Montespertoli, nell’ambito del progetto Terre degli Uffizi, realizzato dalle Gallerie insieme alla Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei.

La conferenza stampa (ph. Stefano Casati)
La conferenza stampa (ph. Stefano Casati)

Si tratta di una predella di bottega fiorentina quattrocentesca – un ‘gradino’ dipinto che stava alla base di una ‘pala quadra’ rinascimentale - dove sono raffigurate Storie di San Pier Martire e, nel riquadro centrale, Cristo in pietà. Nell’ambito della mostra, la tavola si connette armonicamente con le opere coeve già presenti nel museo e provenienti dal territorio. La predella, requisita da un convento durante le soppressioni napoleoniche degli edifici religiosi del 1808–1810, si trovava a metà Ottocento nella Galleria dei Quadri Antichi e Moderni dell’Accademia di Belle Arti, antesignana dell’attuale Galleria dell’Accademia, insieme ad altre opere usate come modelli per l’insegnamento degli aspiranti artisti che frequentavano la scuola. La scelta della predella per l’esposizione trova un robusto fondamento simbolico anche nella storia dello scorso secolo: durante la Seconda Guerra Mondiale essa, infatti, era stata ricoverata nel vicino Castello di Montegufoni, antica rocca medievale della famiglia Acciaioli che ai primi del Novecento fu acquisita dalla famiglia dei nobili inglesi Sitwell. Quando i pericoli delle incursioni aeree costrinsero a mettere in salvo il patrimonio artistico fiorentino, Montegufoni accolse, tra le tante opere in arrivo dagli Uffizi, anche veri e propri capolavori quali la Maestà di Giotto e i dipinti di Botticelli. Oggi la predella, ritornando vicino al luogo del suo salvataggio, si fa testimone di un pezzo importante della storia del Novecento.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt dice: "Una predella senza la pala a cui era connessa, di una bottega fiorentina del Quattrocento ancora misteriosa: mettere temporaneamente questa opera nel Museo di Montespertoli la sottopone allo scrutinio degli studiosi e dei curiosi, nella speranza che qualcuno risolva i molti interrogativi che l’opera lascia ancora aperti. Si tratta di un’operazione insolita, perché non propone soluzioni dall’alto ma intende, al contrario, stimolare la curiosità e la partecipazione dei visitatori. Le ‘Terre degli Uffizi’ diventano, così, anche un’occasione di dibattito scientifico".

 Commenta il generale Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri Tutela patrimonio culturale: “Proprio dopo i disastri della Seconda guerra mondiale, uno dei Padri della Costituzione italiana, Piero Calamandrei, dichiarò che ogni opera d'arte perduta nel conflitto era ‘una zona della memoria che si oscura’. Restituire un bene alla Comunità è ridare la luce. Il nostro compito è questo, e vogliamo accenderne ancora tante”. Il presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori: “Questa seconda tappa del nostro progetto è molto più di una mostra: è una piacevole occasione per scoprire un’opera salvata dalle razzie della guerra e per trovare, forse, qualche risposta ai misteri che essa nasconde. Il suo ritorno nel luogo del salvataggio è anche l’occasione per stupirsi nuovamente delle bellezze del nostro territorio, che forse non sono apprezzate come dovrebbero’’.

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