REDAZIONE FIRENZE

"Ucraina, ambiguità? Anpi sa chi è l’aggressore"

La presidente fiorentina dell’associazione Vania Bagni interviene sulla polemica "Ognuno usa il proprio linguaggio, ma la condanna per la guerra è comune"

"Ma quali ambiguità? Guardi, cerchiamo di essere chiari una volta per tutte: l’Anpi ha una posizione netta e indiscutibile sulla guerra, c’è un Paese, la Russia, che aggredice uno stato libero e noi siamo preoccupati, drammaticamente preoccupati". Non c’è nessun ’caso Anpi’, secondo Vania Bagni (nella foto), presidente fiorentina dell’associazione nazionale partigiani che negli ultimi giorni è finita al centro di una robusta polemica per via di una presunta presa di posizione troppo ’morbida’ nei confronti della Russia dopo il massacro di Bucha in Ucraina.

In particolare a sollevare il polverone a livello nazionale sono state alcune frasi del presidente uscente dell’associazione, Gianfranco Pagliarulo, presidente uscente dell’Anpi. Questi, nel commentare i fatti che in queste ore hanno inorridito il mondo ha precisato che è "ragionevole" ritenere che "siano stati i russi" a compiere l’eccidio di ma "ciò non toglie la necessità di una commissione per appurare le responsabilità specifiche in capo al comandante o altri ufficiali". "Ci dev’essere un processo prima di una condanna", questo in sostanza il ragionamento che ha mandato su tutte le furie chi, dall’Anpi, voleva un giudizio assai più netto e forte. Pagliarulo ha poi rimandato al mittente le accuse, spiegando che "sappiamo benissimo chi è l’aggressore, l’abbiamo sempre denunciato e condannato, anzi siamo stati probabilmente tra i primi a condannare l’invasione". Ed è questa la posizione anche di Anpi Firenze. "La nostra è un’associazione aperte e plurale e ognuno usa il proprio linguaggio" dice ancora la Bagni prima di concludere: "Siamo in marcia per la pace, non so più che debba dire o fare l’Anpi per spiegare da che parte sta".

Emanuele Baldi