di Giovanni Ballerini
Quando una musica ci colpisce, pur sfuggendo agli schemi e ci sembra altamente immaginifica, si pensa subito al cinema, alla magia delle belle colonne sonore. Questa sensazione, che sottolinea la poesia e la fattualità del progetto, c’è chi l’ha messa direttamente nel titolo. Stiamo parlando di "Short pieces for short movies", il nuovissimo album, appena uscito per Materiali Sonori, il diciottesimo della produzione di un artista colto e atipico, come il bassista valdarnese Arlo Bigazzi.
Il produttore discografico, polistrumentista e compositore, classe 1960, che con il fratello Giampiero è fra i fondatori dell’etichetta musicali Materiali Sonori di San Giovanni Valdarno, stavolta ha realizzato il progetto con l’attiva complicità di altri due musicisti talentuosi e curiosi, come Flavio Ferri (polistrumentista e collaboratore di Gianni Maroccolo e Edda) e il trombettista, compositore e filosofo Mirio Cosottini, che invece in questi anni ha collaborato con il meglio della musica toscana e nazionale. Il disco è anche un po’ per la formazione la prosecuzione di altri due progetti illuminati, come il bel lavoro transmediale "Majakovskij! – il futuro viene dal vecchio, ma ha il respiro di ragazzo" e "Alfabetiere Majakovskij Silentes", vede il trio in grande forma aggredire i suoni del contemporaneo e farli propri con un sound che varia dal classico al post-progressive e all’art rock. Un album che si dipana fra atmosfere sospese e ariose melodie. Un’azzeccata alchimia di elementi che rende speciale quest’opera composta da suoni e note che hanno il loro perché anche senza le immagini. Il bello è che i suoni originali e alcune parti strumentali sono davvero le colonne sonore di cortometraggi: uno proviene dal primo e sperimentale video del regista Pierfrancesco Bigazzi, due dalla colonna sonora – realizzata originariamente con il solo Mirio Cosottini – del suo cortometraggio "Dove noi non siamo"; altri tre dal corto On The Other Side! di Margarita Bareikyte; mentre uno, totalmente inedito, proviene da una collaborazione, mai concretizzatasi, richiesta ad Arlo dal tastierista Luca Olivieri (a lungo collaboratore degli Yo Yo Mundi).