GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Torna la Swatch mania Fila per il nuovo modello Caos, calca e spintoni E interviene la polizia

Esaurito in negozio, si trova online da privati a dieci volte il prezzo originale

Torna la Swatch mania Fila per il nuovo modello Caos, calca e spintoni E interviene la polizia

di Gabriele Manfrin

Ne è passato di tempo da quando gli Swatch conquistarono il cuore di migliaia di giovani, invadendo il mercato e portando una ventata d’aria fresca nel mondo degli orologi. Era la fine degli anni 80, una vita fa direbbe qualcuno. Ma quello che è successo ieri alla sede di via Calzaiuoli, dove centinaia di persone si sono messe in fila per acquistare il nuovo modello in collaborazione con Omega, ci riporta indietro nel tempo in stile ritorno al futuro (sempre per rimanere in tema anni 80). L’orologio in questione è il “moonwatch mission to neptune”, reso disponibile in solo 86 città del mondo, tra cui Firenze, per la giornata di ieri. E così è riesplosa la swatch mania; già dalle prime ore del mattino i potenziali acquirenti si sono ammassati davanti allo store. Per dare a tutti la possibilità di prenderlo l’azienda limitava l’acquisto di un solo esemplare per persona. Anche per evitare il resell, la rivendita a prezzo più alto da parte di chi riesce accaparrarselo. Esatto, esiste anche questo mondo, soprattutto per gli oggetti limitati: ne escono pochi, vengono subito esauriti, e chi li ha comprati li rivende rincarati. In questo caso, Il prezzo è di 285 euro, ma basta andare su chrono24, portale di orologi usati, per trovarlo in vendita a oltre 2mila. E infatti tra la folla erano in diversi quelli che si erano fatti accompagnare da altre persone, con il solo scopo di accaparrarsi più copie possibili, per poi guadagnarci rivedendole.

Strategia non vincente, visto che il negozio prima di pranzo ha chiuso i battenti. La situazione, infatti, stava diventando pericolosa. La calca, le spinte e la gente ammassata hanno portato le forze dell’ordine a intervenire. Ripristinando la calma. Diversi, quindi, gli acquirenti delusi. Tanti ragazzi certo, ma anche adulti nostalgici, stipati in fila con la speranza di acquistare non solo un orologio, ma anche un pezzo di giovinezza, di tempi andati, di ricordi. Un tassello di memoria che riporta a quando non c’era Amazon e internet era il bisnonno di quello che conosciamo. A quando per comprare qualcosa si doveva fare le code e girare tutti i negozi con la speranza di non prendere il palo. Ecco, gli Swatch, per una generazione sono stati tutto questo. Una generazione che non conosceva il resell, che lo comprava per indossarlo, non per monetizzare.