
Oltre 16.000 metri del tessuto per accompagnare la Chiesa che entrava nel terzo millennio. Una stoffa con disegno policromo, non...
Oltre 16.000 metri del tessuto per accompagnare la Chiesa che entrava nel terzo millennio. Una stoffa con disegno policromo, non bianco come da tradizione, ma con precisi soggetti teologici: il cosmo, l’uomo, il Redentore e la fine del tempo.
Era il 1999, e le imprese tessili del distretto di Prato, rappresentate allora dall’Unione Industriale Pratese, oggi Confindustria Toscana Nord, furono chiamate a realizzare il progetto del manto papale per Papa Wojtyla e delle vesti liturgiche di 4.000 fra cardinali, vescovi e sacerdoti per il Giubileo del 2000. La confezione fu poi affidata all’atelier di arte sacra X Regio di Venezia. Ma i maestri del tessuto erano stati loro, i pratesi.
A venticinque anni da quell’onore e da quel successo della città laniera, alcune di quelle vesti sono state indossate anche in occasione delle celebrazioni dell’apertura della Porta Santa del Giubileo in corso.
E per documentare l’abilità e la tradizione del distretto pratese, il Museo del Tessuto espone al pubblico la replica autentica del manto di Giovanni Paolo II, indossato proprio per l’apertura della Porta Santa al Grande Giubileo del 2000.
È possibile così osservare da vicino il manto foderato di pura seta shantung giallo oro, privo delle partizioni tradizionali del piviale, con scudo, stolone e passamanerie, che si chiude con un gioiello circolare denominato liturgicamente formale, opera dell’orafo francese di origine georgiana Goudji Amachoukeli.
I soggetti teologici sono simbolicamente interpretati dai colori blu, rosso e oro, si inseriscono in un motivo ad arcatelle a sesto acuto, allusione alla Porta, quella Santa aperta dal pontefice, ma anche la Soglia che simboleggia l’aspirazione dell’uomo a un ordine superiore e universale. Due rivoli rossi presenti in ogni arcatella manifestavano simbolicamente il sacrificio di Cristo.
La mostra si intitola ’Veste di Luce. Il manto giubilare di Giovanni Paolo II’ e raccoglie anche alcuni dei paramenti realizzati per il clero, che prevedevano un inserto di tessuto giubilare applicato su una stoffa di pura lana di colore bianco con trame di lurex oro. Completano l’esposizione documenti sulla progettazione del disegno tessile.
A distanza di venticinque anni, il progetto del tessuto del manto papale e dei paramenti rappresenta una significativa testimonianza di un lavoro destinato a perdurare nel tempo, frutto della straordinaria cooperazione tra aziende e istituzioni ecclesiastiche.
"Siamo estremamente lieti di tornare a esporre, in occasione del Giubileo Ordinario 2025, il Manto che il distretto realizzò e donò a Papa Giovanni Paolo II in occasione del Grande Giubileo del 2000 a nome di tutta la città – ha detto Fabia Romagnoli, presidente della Fondazione Museo del Tessuto e Presidente di Confindustria Toscana Nord –. Le immagini suggestive dell’apertura della Porta Santa da parte di papa Wojtyla mentre indossava il paramento, realizzato con gli splendidi tessuti delle nostre aziende e progettato dall’atelier di arte sacra X Regio, sono ancora vive nella memoria di molti. La mostra è l’occasione per rivivere quel momento e apprezzare il progetto dei paramenti giubilari". L’esposizione fino al 21 settembre.