PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Terremoto, la notte con il cuore in gola. "Con i bambini ho finto fosse un gioco"

A Marradi tanta gente ha scelto di non dormire in casa: "Resta la paura"

Marradi (Firenze), 20 settembre 2023 - "Ho dormito in tenda, ma non lo rifarei. A parte il vento forte che dava fastidio, dormendo in terra ho sentito tutte le scosse, anche quelle più piccole": lo confessa uno dei tanti marradesi che la prima notte dopo il terremoto di magnitudo 4.9 ha preferito trascorrerla fuori. E sono stati in tanti a farlo. La maggior parte ha scelto, come camera da letto improvvisata, la propria auto: "Ho dormito in macchina, con le mie bambine, sei mesi l’una, sei anni e mezzo l’altra, e con mio marito - dice Tereza -. Una nottata così brutta non l’avevo mai vissuta: non riuscivo a dormire, ho ancora la paura dentro. Il giorno si riesce a trascorrerlo, si mangia fuori, si va ai giardini, ma la notte si ripensa". E anche ieri notte è tornata in auto: "Non me la sento di tornare in casa".

Anche Maura Camporesi ha scelto l’auto. Con lei i due anziani genitori, 88 anni: "Lo abbiamo fatto per tutelare mio babbo e mia mamma. Si muovono bene, ma se c’è un’emergenza, vanno in confusione. Così abbiamo dormito nel piazzale, e c’erano anche altri nostri vicini. Il palazzo è costruito secondo i criteri dell’antisismica, ma tutelarsi è meglio". Poi c’è chi ha dormito in casa, ma nei pressi dell’uscita: "Ci siamo accampati – dice Sara Albonetti - con materassi da campeggio e dormendo sul divano al piano terra, a due metri dalla porta di ingresso. Avevamo provato a montare una tenda nel giardino, ma c’era troppo vento e temevamo che i bambini prendessero ancor più paura". C’è chi il "campeggio" ha dovuto farlo per forza: "La nostra è una delle famiglie sfollate – spiega Vittoria Mercatali – perché la mia abitazione ha avuto danni, e i Vigili del fuoco hanno deciso che non ci potevamo stare. Così nel giardino dei miei genitori abbiamo piazzato due roulotte: in una abbiamo dormito io, mio marito, mio figlio di nove mesi e mia suocera, nell’altra i miei genitori e mio fratello".

I proprietari di un camper hanno avuto gioco facile, e nel parcheggio della piscina, come in altri spazi esterni sono stati diversi gli autocaravan utilizzati per trascorrere la notte più difficile. Chi poi ha scelto la tenda, lo ha voluto fare anche per cercare di sdrammatizzare con i propri ragazzi, proponendo qualcosa di divertente. Si è visto ad esempio un bambino partire, scortato dai genitori, con lo zaino in spalla, per passare attendati la notte. Ma c’è anche chi ha deciso di non abbandonare le mura di casa:

"Ho dormito come un angioletto – racconta Vittorio Cavina Pratesi - Quando c’è stato il terremoto ero sveglio, e la prima scossa l’ho sentita, come se fosse una cannonata, la seconda più forte mi ha messo un po’ paura e allora sono uscito. Ma la sera sono tornato nel mio letto". Infine una quindicina di persone ha preferito le brandine della palestra. Almeno, hanno riposato in compagnia.