
Il congresso a Firenze
Firenze, 13 settembre 2025 - Firenze 'capitale' mondiale della terapia del dolore con il congresso internazionale "Pain Medicine, a long journey", co-organizzato da Fondazione Menarini e da Fondazione Paolo Procacci, in programma nel capoluogo toscano oggi e domani, con la partecipazione dei principali esperti che illustreranno tutte le novità di settore. L'evento celebra anche il 50mo anniversario del primo congresso della International Association study of pain (Iasp), la più importante organizzazione mondiale nel campo della medicina del dolore, tenutosi proprio a Firenze nel 1975. L'eradicazione del dolore rappresenta una delle sfide più importanti dell'umanità. E la ricerca nel settore della terapia del dolore sta attraversando una fase di trasformazione radicale, si sottolinea in una nota, che spazia da soluzioni farmacologiche d'avanguardia, a tecnologie digitali e bio-ingegneristiche. Nel corso del congresso saranno illustrate le ultime novità nel trattamento del dolore in tutte le sue sfumature e nell'ambito di una serie di patologie, quali malattie neurologiche, reumatologiche e oncologiche, emicrania e fibromialgia. "Fondazione Menarini è orgogliosa di poter condividere l'organizzazione di questo evento - dice il professor Stefano Del Prato, presidente della Fondazione - sia per il suo elevatissimo contenuto scientifico ma anche perché segna la storica tappa di 50 anni di attività congressuale della Iasp e il degno avvio delle celebrazioni dei 50 anni di attività della Fondazione, iniziate nel 1976". Il professor Pierangelo Geppetti, presidente del Comitato Scientifico di 'Pain Medicine' e professore emerito di Farmacologia clinica dell'Università di Firenze, sottolinea che il dolore "è una reazione psico-affettiva, un fenomeno fisiologico fondamentale per la difesa dell'organismo. Può sembrare un paradosso, ma la vita non sarebbe possibile senza il dolore, perché è un prezioso segnale d'allarme che ci impedisce, ad esempio, di ustionarci una mano sul fuoco. Il segnale di allarme però è caratteristico del dolore 'acuto', magari intenso ma breve. Problemi, anche gravi, subentrano invece quando il dolore diventa cronico e persistente, a volte anche a guarigione avvenuta". "Le conoscenze oggi a nostra disposizione - afferma il professor Giustino Varrassi, presidente del Comitato organizzatore di 'Pain Medicine' e presidente della Fondazione Paolo Procacci - sono infinitamente superiori a quelle che avevamo 50 anni fa. E nel corso dei prossimi anni, avremo a disposizione soluzioni terapeutiche sempre più innovative, anche grazie all'introduzione delle nuove tecnologie (intelligenza artificiale, bioingegneria, sensori indossabili e altro)".