REDAZIONE FIRENZE

Teatro della Toscana: "Tutto sotto controllo": "Da rivedere la consulenza di Accorsi"

Il direttore generale Marco Giorgetti difende la scuola di formazione di Favino

Teatro della Toscana: "Tutto sotto controllo": "Da rivedere la consulenza di Accorsi"

La situazione finanziaria del Teatro della Toscana? "Tutto sotto controllo". Lo dice il governatore Eugenio Giani rispondendo in aula a un’interrogazione della Lega, lo scandisce a chiare lettere Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana, intervenendo, da remoto, alla Commissione controllo di Palazzo Vecchio.

Giorgetti entra nei dettagli della situazione: "Nel piano programmatico 2022-2024 i contributi pubblici erano di 9,2 milioni ma nel corso del 2023, per vari motivi, parte di queste risorse sono venute meno e si è scesi sui 7,5 milioni. La chiusura del 2023 è coperta dal fondo di riserva" (che è pari a due milioni e mezzo di euro che può coprire il disavanzo di un milione e 500mila euro). Il problema è il 2024. "Sto lavorando a un piano di rientro, di economie e minori attività" dice Giorgetti che il 7 novembre presenterà un piano al Cda in vista dell’approvazione al 30 novembre. "Gli altri teatri nazionali lavorano con 9,5 milioni di contributi minimi annui e con un personale che si avvicina alle 100 unità tra strutturali e stagionali, rispetto ai 50 nostri" aggiunge Giorgetti che poi fa chiarezza sulle consulenze di Stefano Accorsi, direttore artistico del Teatro della Toscana, e di Pierfrancesco Favino, direttore de "L’Oltrarno", la Scuola di formazione del mestiere dell’attore (che fa sempre capo alla Fondazione, insieme ai Teatri della Pergola, Rifredi ed Era di Pontedera, oltre al Goldoni di Firenze). "Stiamo rivedendo la consulenza di Accorsi che finisce al 31 dicembre" spiega Giorgetti. "È chiaro che l’importo delle consulenze artistiche sarà molto ridotto" aggiunge. E riguardo alla scuola di teatro di Favino "è un altro dei temi che il cda sta esaminando, sarà il consiglio a decidere su questi due nomi". Comunque Giorgetti tiene a precisare che "tra gli obblighi ministeriali di un teatro nazionale c’è quello di avere una scuola, rientra nel parametro qualitativo. La scuola di Favino costa 600mila euro l’anno, più 200mila euro di costi di struttura e affitto. Le altre scuole di teatro nazionali non costano mai meno di un milione di euro. La differenza è che le altre sono finanziate a parte, la nostra invece è dentro il bilancio". L’argomento tiene banco anche in consiglio regionale dove il governatore Giani ribadisce che non è in vista nessun pericolo di cassa integrazione per i dipendenti e snocciola i numeri del bilancio: "Adesso su un bilancio complessivo di 11milioni di euro arriva già una fetta consistente di 7milioni e 500mila euro da fondi pubblici. Entrate dirette circa 2milioni e 200mila euro da biglietti".