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Tavarnuzze al Castello: si torna al Medioevo

Salto temporale fino alla fine del 1300 per la frazione di Impruneta: piazza don Chellini domani diventa un grande villaggio medievale con banchi, gare e antichi mestieri

La bella erborista medievale di Tavarnuzze al Castello

Impruneta (Fi), 11 giugno 2022 - Tavarnuzze cambia volto per un giorno e torna indietro nel tempo, con un salto che la riporta alla fine del 1300. Domani dame e cavalieri passeggeranno per piazza don Chellini tra antichi mestieri e giochi che sanno di antico. Torna (finalmente) Tavarnuzze al Castello. Se ne era sentita la mancanza per ben due anni consecutivi, quando la pandemia ha costretto allo stop forzato di quella che era diventata una bella tradizione della frazione imprunetina. Domani, domenica 11 giugno, a partire dalle 16 banchi, mestieri, taverna e giochi antichi animeranno la piazza centrale di Tavarnuzze facendola tornare una piazza medioevale, grazie all’organizzazione di un folto numero di cittadini che da tempo si sta prodigando per far rivivere questa manifestazione nel migliore dei modi, seppur in maniera diversa dalle edizione pre Covid. Il villaggio medievale dunque accoglierà gli ospiti e i curiosi dalle coi suoi antichi mestieri, attività come il falegname, la tessitrice, l'erborista, l'artigiano della creta, la scrivana ed il banco dei giochi in legno. Alle 17 saranno i ragazzi i protagonisti, con gare tra i quattro rioni (giallo, verde, blu, rosso) che accompagneranno i visitatori fino alle 19, momento in cui i quattro cavalieri, rappresentanti ufficiali degli stessi quattro rioni tavarnuzzini, saranno invitati dal Signore del Castello a competere nel palio della giostra. Gran finale alle 21,15 col corteo storico per le vie del paese: partirà alle 21,15 da via della Repubblica per poi procedere su via Cassia, via Grandi, via Buozzi e tornare su via della Resistenza e poi di nuovo in piazza dove sarà accolto dallo spettacolo degli Sbandieratori della Città di Firenze. Aperta anche la "Taverna de lo Gigante Bono" con gusti locali. Manuela Plastina