Tav, la nuova talpa ‘Tbm’ scaverà 24 ore. ‘Monna Lisa’ va in pensione senza gloria

Il macchinario è pronto: sarà smontato e trasportato a Firenze

"Monna Lisa", la talpa se ne va in pensione. Con poca gloria

"Monna Lisa", la talpa se ne va in pensione. Con poca gloria

Firenze, 1 luglio 2015 - Cotanto nome e una fine senza gloria. L’ingresso sulla scena della grande talpa ‘Monna Lisa’, la fresa che avrebbe dovuto scavare il passante ferroviario fiorentino sotterraneo dell’Alta velocità, era stato clamoroso: il mastodonte era arrivato a pezzi e sotto scorta, nel 2011. Poi le inchieste, il fango. Le intercettazioni che rivelano particolari scabrosi. La talpa non parte mai. Nel 2013 la magistratura fiorentina sostiene che il macchinario non avrebbe mai potuto funzionare perché sarebbe stato costruito con materiale in parte non originale e inadeguato all’intervento. Idem i conci di rivestimento del tunnel: non erano a norma per scongiurare incendi. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Anni persi. Soldi buttati, tempo sprecato. Sequestri. Blocchi. La rappresentazione del peggio del sistema grandi cantieri italiani.

ORA ‘MONNA LISA’ va in pensione, senza averla maturata. Presto a Campo di Marte arriverà la sostituta. La nuova fresa che stavolta, si spera, da novembre scaverà, è pronta. Prodotta negli stabilimenti della Herrenknecht a Schwanau, in Germania, è stata consegnata ieri al Gruppo Condotte, la spa emiliana con sede a Roma, entrata in società al momento dell’uscita di scena di Coopsette. E’ stata la ‘nuova’ Nodavia, cui Ferrovie dello Stato ha affidato i lavori, subentrata ai vecchi soci messi in crisi dall’inchiesta della magistratura e dalla crisi finanziari – ora detiene ormai la quasi totalità delle quote – a decidere di rottamare ‘Monna Lisa’.

Con un nome assai meno suggestivo, ma un compito più funzionale, la TBM-EPB S957 è un concentrato di tecnologia e innovazione, realizzata su misura per le qualità del terreno fiorentino. Costato 15 milioni di euro. Ora dovrà essere smontata e trasportata a Firenze, dove verrà riassemblata, pronta per iniziare le attività di scavo in autunno.

Con una lunghezza totale di 110 metri e un diametro di scavo di 9,4 metri, il bestione è in grado di sopportare pressioni di terra fino a 6 bar e lavorare in terreni anche con bassa coesione, dove è necessario esercitare una pressione sul fronte che ne assicuri la stabilità, evitando cedimenti in superficie: praticamente dovrebbe scavare il tunnel in sicurezza senza il rischio di cedimenti del terreno.

Una tecnologia estremamente complessa arricchita con ulteriori accorgimenti studiati apposta per poter mangiare terra nelle diverse condizioni geologiche dei terreni alluvionali attraversati, molto diverse tra loro soprattutto nei primi tre chilometri, partendo da Campo di Marte. Poi la terra estratta dalla camera di scavo sarà trasportata all’esterno della galleria da un nastro continuo e verrà caricata direttamente su vagoni ferroviari in sosta.

LA NUOVA ‘TBM’ sarà gestita da personale con esperienza decennale nello scavo di tunnel in condizioni e in terreni simili. Condotte ha già messo in campo una squadra di tecnici specializzati che ha seguito le fasi di premontaggio e test in Germania ed è pronta per le operazioni di riassemblaggio a Firenze e per dirigere la fresa una volta avviata. La ‘Tbm’ lavorerà senza sosta, con turni di 24 ore. Tutte le funzioni saranno controllate elettronicamente, in assoluta sicurezza e trasparenza. L’operatore all’interno della cabina gestirà l’avanzamento della fresa e tutte le sue funzioni meccaniche attraverso 6 monitor con modalità touch screen. Inoltre, un sistema di navigazione garantirà la guida della talpa e la sequenza d’installazione del rivestimento prefabbricato in calcestruzzo. Proprio per quanto riguarda il rivestimento finale della galleria, tutti i conci utilizzati saranno di nuova fabbricazione, prodotti secondo le specifiche richieste.

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