REDAZIONE FIRENZE

Tav e tramvia, scavi e polemiche: "Valori sotto la soglia di attenzione"

Dopo l’allarme per il possibile incrocio di cantieri, Rfi promette sensori lungo la linea. Preoccupati i comitati

di Pietro Mecarozzi

Si infiamma l’affaire Alta velocità. La talpa Iris, oltre alle presunte crepe provocate in alcune case sotto le quali ha scavato, ha infatti creato incrinature anche sul versante politico e istituzionale. A fare da detonatore sono state le parole del presidente di Tram spa, Fabrizio Bartaloni, che alle pagine di Repubblica ha affidato le sue perplessità sul percorso della fresa e di un possibile incrocio con il cantiere – arrivato alle battute finali – della linea cosiddetta Vacs, la variante al centro storico che corre dalla Fortezza a San Marco. "Nel documento che ci ha inviato un mese fa Rfi – commenta Bartaloni – vengono segnalati dei possibili punti di interferenza dello scavo Tav con la linea tramviaria. È il primo testo che ci hanno trasmesso con queste considerazioni, c’è bisogno di un chiarimento". Detto fatto: con una nota ’a orologeria’ Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha annunciato che è in programma per martedì 5 marzo, alle 17.30 presso l’Auditorium della Scuola ’Dino Compagni’, il terzo incontro pubblico – organizzato in collaborazione con il Comune – dedicato ai residenti dell’area di Campo di Marte.

"Durante l’incontro – si legge – sarà illustrato il progetto del ’Passante Av’ di Firenze con un focus particolare dedicato: allo stato di avanzamento dello scavo e a tutti gli strumenti di monitoraggio previsti per l’opera". Toni più duri invece son arrivati dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: "Chi fa la tramvia, la faccia alla svelta e si preoccupi soprattutto di questo". Della stessa pasta il commento dell’assessore alla Mobilità, Stefano Giorgetti. Nel comunicato di Rfi si spiega anche che la fresa Iris si trova precisamente tra via Botticelli e via Fra’ Bartolomeo, e nei prossimi mesi passerà da piazza della Libertà (metà aprile 2024) e Fortezza da Basso (metà luglio 2024).

"Le attività procedono regolarmente", e "le misure di monitoraggio degli edifici hanno registrato, ad oggi, valori al di sotto delle soglie di attenzione". Insomma, la società che gestisce la maxi opera rassicura che le mani sono sul volante, per il momento non ci sono state sbandate e l’allarme crepe e danni si è tradotto in "due sole segnalazioni formali". Quanto alla possibile interferenza con la linea tramviaria: "i testimoniali di stato – si legge – in prossimità della linea tramviaria esistente saranno eseguiti con congruo anticipo rispetto al passaggio della fresa mentre, per la linea in costruzione, è stato congiuntamente definito di procedere con il monitoraggio dell’infrastruttura, come avviene attualmente per gli immobili interessati dallo scavo. Per queste attività non è previsto nessuno stop allo scavo della fresa".

Botta e riposta invece tra il Comune e i consiglieri di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu che hanno contestato all’amministrazione (in tre diverse interrogazioni) di essere a conoscenza dei problemi del cantiere. "Risposto in modo corretto e puntuale", spiegano da Palazzo Vecchio. E sul cantiere Tav chiosa: "Ad oggi non risultano superamenti delle soglie né di attenzione né di allarme nei monitoraggi in corso relativamente a infrastrutture o all’edificato esistente". Che poi prova a rassicurare: "La fresa ha già operato sotto i binari ferroviari di Campo di Marte e non risulta da informazioni assunte che vi siano state particolari problematiche". Meno convinti, invece, i comitati, che temono delle ripercussioni "In quelle carte le previsioni di abbassamento del terreno della sede stradale, in viale Lavagnini sono tra 5 o 6 centimetri, incompatibili con la tramvia".