Tamponi molecolari: le cose che (non) sappiamo

In Italia non si conosce il numero dei 'cicli di amplificazione' che permettono di rilevare le tracce del virus Sars Cov 2, stabilendo se una persona è positiva o meno. Eppure su questo si basano le politiche di apertura/chiusura del Governo. Ne abbiamo parlato con il professor Ugo Bardi, docente di chimica-fisica all'università di Firenze

Tamponi (foto Pianetafoto)

Tamponi (foto Pianetafoto)

Firenze, 11 marzo 2021 - Da marzo sono il termometro indiscusso dell'epidemia covid. Prima rari, poi sempre più 'a tappeto', fino ad arrivare alla cifra odierna che assomma ad una media di 350mila al giorno: i tamponi si sono via via  imposti anche come il parametro attraverso cui scrutare l'orizzonte del nostro futuro, appeso ai cambi di fascia che, nel breve volgere di un DPCM, rischiano di scompaginare tutti i nostri piani.

Ma se tutti conoscono la definizione di tampone molecolare, e moltissimi sanno oramai distinguerli dai test antigenici, sono davvero pochi quelli che sanno qual è il meccanismo chimico-microbiologico del loro funzionamento. "Il test molecolare (PRC), cosiddetto “tampone”, è il test che evidenzia la presenza di geni virali da SARS-CoV-2 nell’organismo" spiega il professor Ugo Bardi, docente di chimica-fisica all'Università di Firenze. "Il PCR è una meraviglia della biologia molecolare moderna e riesce a rilevare quantità veramente infinitesimali del materiale genetico del virus SARS-COV-2. Ma, per quelli di noi che non sono biologi molecolari -aggiunge- e   fin quei tutto bene ma..." 

Ma?

"Ma il problema si riassume in una domanda molto semplice: siamo sicuri che un test positivo di una persona asintomatica vuol dire che quello è veramente infetto? E' la questione dei cosiddetti "falsi positivi. Su questa faccenda, si è parlato molto e in termini spesso specialistici e difficilmente comprensibili per tutti. Riassumendo le basi della discussione, viene fuori che la capacità del test di rilevare piccole quantità di materiale virale, dipende da un parametro detto "ct" --cicli di amplificazione. Solo che che amplificare il segnale è sempre rischioso", perché, come capita per  per tutte le misure, si può amplificare troppo o troppo poco, in entrambi i casi ottenendo risultati sbagliati. 

Ma qual è il numero "giusto" di ct allora?

" Eh, buona domanda. Prendete 10 esperti e chiedeteglielo, e avrete 10 risposte diverse. Alcuni punti di riferimento però li abbiamo: e il CDC (center for disease control and prevention) dice che il ct non dovrebbe superare il valore di 33, mentre Anthony Fauci, il virologo più famoso al mondo, punto di riferimento della lotta al covid non solo negli USA dice che 35 è il valore massimo.  C'è anche chi dice che 25 cicli bastano, mentre sembra tutti siano d'accordo che un ct di 40 o oltre rende il test privo di significato"

E in Italia cosa succede? qual è il valore di riferimento?

Non lo sappiamo.  Quando, ogni giorno, leggiamo sui giornali il numeri dei casi positivi, non c'è scritto in nessun posto per quali valori del ct. E i test individuali non riportano quasi mai quel numero.

Quindi?

Quindi si possono fare solo delle ipotesi, ma sostanzialmente dipende da caso a caso. Però, nella mia esperienza personale, posso raccontare che recentemente mi è capitata in mano un'eccezione: i risultati di un test PCR fatto in un ospedale italiano dove, per una volta, si potevano leggere i valori del ct. Su tre risultati positivi per tre differenti frammenti molecolari, due sono stati ottenuti con ct=36, uno con ct=38. Entrambi i valori dunque superiori a quelli indicati da Fauci e bene lontani dai 25 che molti ritengono l'optimum"

Come mai a questi valori così alti?  Per quale ragione?

Purtroppo non sappiamo nemmeno questo  Quindi?

Quindi dobbiamo innanzitutto dire che i tamponi sono uno strumento fondamentale per la lotta al covid e la loro importanza è fuori discussione. Come ho detto  il PCR è una meraviglia della biologia molecolare moderna e che funzioni lo si vede anche dal fatto che le curve epidemiologiche che vediamo sono nel complesso sensate. Però è chiaro che, se entriamo nel dettaglio, ci troviamo di fronte a misure la cui affidabilità non è per niente chiara. Se poi pensiamo che è su queste misure che si basa tutta la politica del governo che ha avuto e sta avendo pesantissimi effetti su tutti gli italiani, allora viene fuori che dovremmo fare decisamente di meglio. Come minimo, il governo dovrebbe introdurre degli standard al ct dei test e pretendere che siano rispettati prima di mandare le persone in quarantena o bloccare tutto il paese in lockdown.  

Domenico Guarino  

 

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