REDAZIONE FIRENZE

Tagliati illegalmente 100 alberi in Mugello

La scoperta dei carabinieri: multe e denunce

Carabinieri forestali

Firenze, 1 febbraio 2021 - Scoperto un taglio illegale di 100 piante nei boschi del Mugello: denunciati i titolari della ditta committente e della ditta esecutrice, anche per furto del legname ed elevate sanzioni amministrative per 12.000 euro. I carabinieri forestali delle stazioni di Borgo San Lorenzo ( Firenze) e Barberino di Mugello ( Firenze) hanno eseguito una serie di accertamenti in località Poggio alla Mandria, nel comune di Barberino, a seguito di una denuncia da parte dell'affittuaria di un terreno boscato circa l'avvenuto asportazione di piante senza il suo consenso. I carabinieri forestali hanno appuravano che una ditta della Lucchesia, esecutrice di lavori forestali, sulla base di regolari atti abilitativi, aveva in realtà sconfinato su particelle forestali limitrofe, tagliando oltre l'area autorizzata e prelevando il legname per destinarlo alla vendita. 

Il danno patrimoniale derivante dal taglio illegale delle piante non è limitato al valore degli assortimenti legnosi ricavati ma anche al costo che il proprietario dei terreni deve sostenere per il rimboschimento dell'area. Il titolare dell'impresa boschiva che ha venduto il legname ricavato dal taglio illegale è stato anche denunciato per aver commercializzato legno o prodotti da esso derivati ottenuti dal taglio boschivo effettuato in assenza degli atti autorizzativi al taglio. In particolare per violazione della normativa Eutr (European Timber Regulation), che stabilisce gli obblighi per i soggetti che introducono e/o commercializzano legno e prodotti da esso derivati sul mercato europeo: il regolamento Ue n. 995/2010 prevede il divieto di immissione sul mercato comunitario di legname tagliato abusivamente. In Italia, il decreto legislativo 30 ottobre 2014 n.178 definisce le sanzioni applicabili in caso di violazione alle disposizioni previste dal Regolamento Eutr: l'operatore che commercializza legno o prodotti da esso derivati ottenuti violando la legislazione applicabile nel Paese di produzione, è punito con l'ammenda da euro 2.000 a euro 50.000 o con l'arresto da un mese ad un anno. Le persone denunciate avevano già compiuto violazioni analoghe.

Il direttore dei lavori incaricato dalla ditta, che non ha potuto proseguire il suo incarico per ripetute quarantene fiduciarie legate al Covid, aveva tuttavia fatto ben presente fin dall'inizio i confini dell'area oggetto di taglio, illustrandoli ed individuandoli preliminarmente, e indicati nella documentazione abilitativa di taglio. I militari hanno effettuato i rilievi volti a quantificare il numero ed il diametro delle piante di conifere e di latifoglie tagliate abusivamente. Dai rilievi è emerso che sono state tagliate cento piante, per la maggior parte abeti bianchi, nella particella non rientrante nel taglio autorizzato: violazione che ha fatto scaturire un verbale amministrativo per taglio in assenza di autorizzazione e la denuncia della ditta committente e della ditta esecutrice del taglio per furto aggravato. Inoltre erano state tagliate, nell'area autorizzata, una quarantina di piante che dovevano restare a dotazione del bosco (matricine). Per questo motivo sono state elevate altre sanzioni amministrative per più di 10.000 euro nel complesso, anche per l'assenza, per quanto riguarda un operaio forestale, del tesserino identificativo previsto dalla normativa regionale.