
Operai già ieri al lavoro. Il progetto arriva a Palazzo Vecchio: "È all’esame degli uffici". Il comitato: "Fare presto"
di Carlo Casini
Via le gru dal cantiere Esselunga di via Mariti, ma si sta anche prospettando all’orizzonte il dissequestro dell’area. Qualcosa comincia a muoversi tra gli scheletri di cemento costati la vita a cinque operai il 16 febbraio 2024. Perché dopo la tragedia tutto è rimasto congelato sotto sequestro. E per mettere in sicurezza via Giovanni da Empoli, la strada è stata chiusa: ulteriore sale sulle ferite per i residenti e commercianti che già hanno visto dalle finestre quegli attimi d’inferno. Da oltre un anno sono chiusi in un vicolo, senza poter arrivare a casa in macchina, parcheggiare, avere un’ambulanza al portone, con clienti decimati, e pure in balia di balordi che approfittano dell’assenza di passaggio.
Così, riunitisi in comitato e insieme alla locale parrocchia dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, hanno raccolto oltre 2mila firme per chiedere di sbrogliare quell’impasse. Certo, prioritario chiarire i responsabili di quelle cinque morti, ma il fermo grava sui residenti. Perciò hanno scritto alla Procura e la Procura ha replicato.
"Il procuratore capo dottor Spiezia che ringraziamo per la disponibilità ed esaustività, ha risposto che è chiuso perché potrebbe sussistere ancora il rischio di crolli; ma ha anche chiarito che non è la Procura, ma Regione (ufficio Sismica-Genio cvile) e Comune (Edilizia privata) che dovrebbero avvallare il piano di intervento", spiega Nicla Gelli, referente del comitato.
Lo smontaggio delle gru rappresenta un primo flebile segnale di ritorno alla normalità: "La parte più importante avverrà quando smonteranno i tabelloni montati dopo il crollo – continua Gelli – E avverrà solo se gli uffici di Comune e Regione daranno l’ok al piano di intervento di Esselunga. Dopodiché, l’azienda potrà fare la messa in sicurezza dell’area una volta per tutte". Se non altro si è capito qual è il motore da avviare per far partire la macchina burocratica: "Quindi faremo pressione su Regione e Comune, così che si possa procedere; a quel punto la Procura potrà dare l’ok alla riapertura di via Giovanni da Empoli. A maggiore ragione potranno far pressione Regione e Comune sui propri uffici".
Appena declinato l’auspicio sui giornali, ieri pomeriggio, il motore burocratico romba: "Il progetto di Esselunga per la messa in sicurezza dell’area è arrivato oggi e il suo esame da parte degli uffici dell’Edilizia inizierà da subito", annuncia l’assessora all’Urbanistica Caterina Biti. "Gli uffici stavano attendendo il progetto di messa in sicurezza che Esselunga doveva trasmettere al Comune e al Genio Civile che fa capo alla Regione – continua l’assessora –. Questo progetto risponde all’ordinanza emessa a suo tempo dal Comune cui Esselunga non aveva dato seguito per l’impossibilità di accedere all’area che, solo di recente, è tornata accessibile. Gli uffici adesso esamineranno il progetto che consentirà l’esecuzione delle operazioni di messa in sicurezza a carico del soggetto privato".
Il futuro dell’area si potrà chiarire solo dopo aver sciolto questo nodo: "C’interessa che le cose si siano smosse, piuttosto che capire in questo gioco di scarico di responsabilità" ribatte Gelli.