ELETTRA GULLE'
Cronaca

Sviene in classe per fame: "Non mangio, sono grassa"

Paura per il malore a una studentessa diciottenne in un istituto cittadino. E’ crollata sul banco all’improvviso: "Bevo solo acqua da una settimana"

Aumenta l'anoressia tra i giovanissimi

Firenze, 13 novembre 2021 - È quasi svenuta durante la lezione. "Non mangio: bevo solo acqua da una settimana perchè mi vedo grassa". Ha detto questo, prima di essere portata via dall’ambulanza, una studentessa di un istituto superiore cittadino. La giovane, 18 anni, ha avuto un mancamento e la scuola ha subito chiamato l’ambulanza. "Pensare che è una ragazza normalissima. Com’è possibile che si veda con troppi chili in più?", scuotono la testa i docenti della scuola. A parlare per tutti è il dirigente scolastico, uomo particolarmente attento ai problemi dei suoi alunni. Il suo quadro è allarmante: "I segnali che ci arrivano dai ragazzi sono terribili. Il disagio sta emergendo in tutta la sua più amara realtà". 

Crisi di panico, ansia, difficoltà a gestire il ritorno alla vita sociale. Sono aumentati moltissimo i casi di disturbi alimentari, perlopiù tra le ragazze. "E qui il pensiero va ai social, alla pubblicità che ci bombarda con immagini di fisici sempre e solo perfetti", accusa il dirigente. Offese verso i cicciottelli? Emarginazione? "Casi come questi non mi sono stati segnalati, ma non lo posso escludere", risponde. E aggiunge, sospirando: "Ciò che prima era normale, adesso diventa un problema". Il preside fa un esempio concreto: "L’altro giorno una studentessa ha avuto una crisi di panico in classe. Succedeva anche prima del Covid… Purtroppo. Solo che stavolta alcuni compagni sono scappati dall’aula. Non hanno retto alla scena. Ecco, questo ci fa capire quanto alcuni giovani abbiano difficoltà a gestire il reale e tutte quelle dinamiche anche stressanti che la vita ci riserva". 

E aggiunge: "Vedere gli adolescenti così disarmati preoccupa molto. Speriamo solo che non si vada verso altre restrizioni perché sarebbe davvero la fine". Per capire le difficoltà dei ragazzi, basti pensare che nell’istituto in cui si è sentita male la studentessa sono già arrivati cento alunni che si erano iscritti in altre scuole. "Un numero enorme, mai visto ad inizio anno – allarga le braccia il preside –. Vediamo un incredibile viavai di ragazzi, che avevano dunque sbagliato a scegliere la scuola. Anche questo è sintomo di una difficoltà a tornare in presenza, dove le pretese sono più alte. Forse in questo le scuole stanno sbagliando, perché hanno pensato che tutto fosse tornato come prima. Ma non è così". 

Il disagio sta esplodendo. "Gli studenti hanno perso i ritmi di studio, oltre a tante conoscenze - aggiunge il preside -. Manifestano una grande sofferenza. Hanno difficoltà nella relazione con se stessi e con gli altri. Lo scorso anno scolastico fu meno pesante sotto questo punto di vista. Adesso invece, col ritorno a tutte le forme di socializzazione, prevalgono la paura e l’ansia. Immersi nella sciocca realtà di TikTok, alcuni giovani hanno difficoltà a gestire il reale. Pare che non sappiano più affrontare la realtà e, aggiungo, anche divertirsi in modo sano. I recenti episodi di malamovida ce lo confermano". E le famiglie? "Sono spesso assenti. Non captano i segnali. Noi abbiamo due psicologi , subissati di richieste. A scuola mia, poi, non avevo mai avuto sentore di dipendenze da sostanze. Ora invece mi assale anche questo dubbio".