
Suggestioni metafisiche C’è la mostra di Ferroni
Fu esponente e fondatore di uno dei più importanti movimenti pittorici del ventesimo secolo, il gruppo del Novecento toscano, oltre che maestro di giovani artisti. Nato a Siena nel 1888 e morto a Firenze nel 1979, Guido Ferroni con la sua pittura è protagonista della mostra a Palazzo Pitti, che ricostruisce le sue stagioni creative. (Fino al 16 luglio nella Sala del Fiorino).
La retrospettiva, la prima realizzata, riunisce numerose opere provenienti da collezioni private e pubbliche, partendo dall’importante nucleo della Galleria d’Arte Moderna: tra queste “La giostra“, tela suggestiva, evocatrice di uno scorcio urbano immerso in un’atmosfera soffusa di solitudine e distacco, secondo la linea metafisica di De Chirico e Sironi. Il dipinto, del 1920, incornicia la crisi esistenziale del nuovo secolo che fa sembrare estranei e inquietanti ambienti prima familiari.
Alla realizzazione della mostra hanno collaborato il nipote del pittore, l’architetto Duccio Ferroni, che ha messo a disposizione documenti, opere d’arte, disegni, fotografie e oggetti appartenuti all’artista, e Loretta Cosi, vedova di Torello Cosi, uno dei più appassionati collezionisti del pittore. Presenti inoltre dipinti delle collezioni della Città metropolitana di Milano, della Galleria d’arte moderna di Roma Capitale e della Pinacoteca comunale di Faenza.
La selezione di opere mette in luce le principali fasi stilistiche di Ferroni, caratterizzate da un costante equilibro tra i due suoi ruoli: da una parte l’artista, a confronto con il vasto pensiero storico-critico del Novecento toscano; dall’altro il docente, impegnato nella formazione delle giovani generazioni di artisti, a cui insegnò la tradizione figurativa toscana.
Il percorso espositivo inizia dai dipinti dell’esordio impressionista, passando per influenze futuriste, fino ad approdare ai toni intimi della tradizione toscana e della metafisica.
"I dipinti e i disegni di Ferroni da un lato rivisitano grandi artisti del passato come Giotto e Masaccio - spiega il direttore delle Gallerie Eike Schmidt – dall’altro si proiettano sulla scena dei più avanzati movimenti artistici in Europa".
O.Mu.