
Suggestione ‘case di ringhiera’ "Ne parliamo con la soprintendenza"
"L’immobile del Sant’Agnese in via Guelfa ha bisogno di interventi importanti – spiega Funaro – E c’è la volontà di mantenere quella vocazione di risposta ai bisogni dei cittadini. Un immobile di quelle dimensioni, in pieno centro storico con un giardino interno molto bello, in un momento così, scatena gli appetiti di tutti". Invece resterà nelle mani pubbliche per essere trasformato in un progetto di housing sociale. Di proprietà di Montedomini, la perizia effettuata ne attribuisce un valore di 3 milioni e 100mila euro. "Ma Montedomini non l’ha mai inserito nel piano alienazioni, perché Sant’Agnese ha un significato simbolico troppo importante", dice Funaro. Cosa diversa se lo prende il Comune per portarne avanti la missione, dando risposta a chi ha necessità.
"L’obiettivo è rivolgersi alla fascia grigia della società che non può accedere alle graduatorie per le case popolari ma che sul libero mercato finiscono con l’acqua alla gola", dice. L’idea di Funaro, da condividere con la Soprintendenza, è provare a trsformare l’immobile realizzando case di ringhiera, quella tipologia di edilizia che prevede la compresenza, su ciascun piano di un edificio, di più appartamenti che condividono il medesimo ballatoio o balcone. "Questo permetterebbe di recuperare il grande corridoio interno sulla corte".