di Antonio Passanese
FIRENZE
La suggestione di un Gabriel Batistuta candidato in quota Lega alle prossime amministrative, come sindaco di Firenze, spacca la città, la politica e lo stesso centrodestra. Una suggestione circolata nelle riunioni di partito con alcuni politici più propensi però a un eventuale ruolo di spalla (una lista civica e una consulenza?) che però ha al momento un nodo importante da sciogliere ovvero la cittadinanza di Batigol che è argentina, e che sarebbe dunque un freno decisivo.
Per il capogruppo al Palazzo del Pegaso e coordinatore regionale di Forza Italia, Marco Stella, che ieri ha presentato la coordinatrice cittadina del suo partito, Mariagrazia Internò, "i nomi credibili sono quelli sui quali ci si confronta, si condivide la scelta, sono quelli che alla città possono dare una prospettiva sui contenuti. Io penso che Firenze meriti rispetto da parte del centrodestra e candidature che siano credibili. Su come arriveremo all’individuazione del nome, devo dire che non sono un affezionato ai nomi, mi piace di più concentrarmi su cosa proponiamo". Il sindaco Dario Nardella, invece, è abbastanza tranchant: "Ci sono già stati calciatori candidati a sindaco, non è andata molto bene. Conosco bene Bati, con lui abbiamo sempre parlato di calcio, mai di politica non saprei quali siano le sue opinioni. Il toto nomi non credo sia utile, penso sia importante parlare di idee, di problemi da risolvere, progetti e poi di persone".
Il consigliere regionale della Lega, e campione del mondo nel 1982, Giovanni Galli, appare abbastanza freddo sulla proposta Batigol: "Non lo conosco e non so nulla di questa candidatura. Ma a Nardella vorrei dire che con i miei 70mila voti presi in Palazzo vecchio sono stato l’unico a portare il centrosinistra di Matteo Renzi al ballottaggio. Senza contare i numerosi voti che ho avuto alle regionali". L’anticipazione de La Nazione ha acceso il dibattito tra gli ascoltatori di “Firenze e dintorni”, su Radio Bruno. Il sondaggio, a cui hanno partecipato oltre 1.500 fiorentini, ha visto una leggera prevalenza dei contrari con il 55% dei votanti. Forse non basta essere un campione.