Squilla il telefono al mattino in una casa del Campo di Marte. Risponde un uomo di 90 anni. Dall’altra parte una voce ferma scandisce: "Suo figlio...". "Ma io non ho masch...". "Volevo dire che sua figlia si trova in stato di fermo dai carabinieri, ci servono subito dei soldi per pagarle un avvocato". L’uomo ha un sobbalzo: "Mia figlia? Dai carabinieri?" urla. Arriva la moglie, 93 primavere sulle spalle: "Attacca, attacca è una truffa".
"Mia madre è stata bravissima a capire subito che stavano cercando di raggirarli, – racconta ancora scossa la figlia Suzanne – però poi il suo cuore ha iniziato a battare all’impazzata per lo choc. E’ comprensibile che una persona di quella età si agiti enormemente. Ci ha chiamato subito e ci ha detto che la voce le tremava, non è giusto che a persone di questa età capitino cose simili". "Io e mio marito – prosegue la donna – siamo subito corsi da loro per tranquillizzarli. Dobbiamo mantenere sempre l’attenzione alta e spiegare ai nostri anziani quali sono le truffe più comuni. E poi, fondamentale, controllare sempre chi è che ci sta suonando il citofono". Il brutto episodio accaduto ai genitori di Suzanne non è che l’ennesimo di una lunga sfilza di tentate truffe, alcune delle quali purtroppo anche andate in porto. Gente senza scrupoli che si approfitta di persone semplici e cariche di dignità.
La dignità che manca a questi truffatori da due soldi, gente marcia, cinici rabdomanti di persone deboli e indifese nelle città come nei piccoli centri. Gente capace di ingannare chi ha i capelli bianchi e le mani malferme.
Capace, senza rimorso alcuno, di tradire una fiducia immediata accordata da persone cresciute in un piccolo mondo antico fatto di un rispetto genuino e istintivo. E’ giusto mettere in campo ogni strategia per difendersi dai vigliacchi delle truffe telefoniche. Attenzione, massima. Come raccomandiamo in queste pagine.
Emanuele Baldi