REDAZIONE FIRENZE

Impruneta, "Stuprata al ristorante". In 4 dal giudice a ottobre

Accadde l’estate scorsa. La turista canadese venne anche filmata

Il palazzo di giustizia di Firenze

Firenze, 4 agosto 2023 – La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro uomini accusati, a vario titolo, di aver fatto sesso a turno, abusando di una turista canadese ubriaca, in un ristorante del centro dell’Impruneta.

Il giudice dell’udienza preliminare, Fabio Gugliotta, ha dato appuntamento ai quattro imputati, e ai relativi difensori, per il 17 ottobre prossimo.

I fatti risalgono esattamente ad un anno fa. Era infatti la notte tra il 29 e il 30 luglio del 2022 quando la donna, oggi 41enne, si trovava per turismo nelle nostre colline del Chianti. Se ne parlò per giorni e giorni.

La turista viaggiava da sola e dormiva in un agriturismo in paese. La sera si presentò al ristorante per cenare. Bevve e si attardò nel locale avendo fatto conoscenza con i quattro: uno era il titolare del locale, un altro un dipendente.

Altri due, clienti come lei. Hanno tra i 27 e i 47 anni. Secondo l’accusa, sostenuta dalla pm Beatrice Giunti, il titolare e uno dei due clienti si avvicendarono nell’intrattenere atti sessuali con la donna.

Mentre un altro dipendente assisteva e l’altro cliente filmava con il telefonino, realizzando un video che ben presto venne inoltrato tramite Whatsapp dallo smartphone del cliente che stava riprendendo ad altri amici. Il filmato, sequestrato dai carabinieri e acquisito agli atti, oltre a contribuire alla ricostruzione di ciò che sarebbe accaduto, costituisce un capo d’imputazione a parte rispetto al presunto stupro di gruppo: il revenge porn, ovvero la diffusione di "immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate".

A sostegno dell’ipotesi accusatoria della procura, c’è anche un’analisi degli smartphone, sequestrati dai carabinieri dopo la denuncia della donna (che immediatamente dopo ripartì per il Canada), e una perizia dna.

Ma gli avvocati difensori punteranno a contestare che la donna non si trovava in "condizioni di inferiorità fisica e psichica", come invece ipotizza la procura. La canadese, oltre ad aver bevuto, aveva assunto anche cocaina. Circostanza che, se le accuse troveranno riscontro, aggrava la posizione dei quattro sotto accusa.

E per strapparle sesso, sostiene ancora il pubblico ministero Giunti, gli indagati avrebbero cagionato anche lesioni (giudicate guaribili in cinque giorni) alla presunta vittima di violenza sessuale.

Circa un mese dopo i fatti, per due dei quattro imputati scattò la misura degli arresti domiciliari. Più recentemente, il cliente è stato arrestato per detenzione di cocaina. Ma quest’ultimo fatto, niente ha a che vedere con questo procedimento.

ste.bro.