Palazzo Strozzi imbrattato, indagato un artista

Indagato Vaclav Pisvejc, l’artista che contesta gli artisti. Ma lui si difende: "Si sbagliano, io ho solo rubato un cartello di Clet..."

L’artista Vaclav Pisvejc

L’artista Vaclav Pisvejc

Firenze, 21 dicembre 2021 - All’alba di sabato mattina, la polizia municipale ha bussato alla porta di un monolocale della zona di Santa Croce, dimora e studio del performer di origine ceca Vaclav Pisvejc. In mano, un decreto di perquisizione firmato dal pm Marco Mescolini. Dentro quelle pagine uscite dalla procura, forti sospetti che Pisvejc, il "guastatore", l’artista che contesta gli artisti, sia l’autore della scritta "Jeff Koons marry me" comparsa la scorsa suttimana sul bugnato che riveste Palazzo Strozzi, sede della mostra del creativo americano. "Non sono io, non sono stato io. Si sbagliano", dice Pisvejc, in netta controtendenza rispetto alle sue roboanti azioni che lo hanno reso noto in un passato neanche troppo datato. Anzi, ecco subito una provocazione, come quelle che contraddistinguono la sua cifra artistica.

"Confesso: ho rubato questo cartello stradale di Clet in via della Vigna Nuova - dice, indicando un divieto d’accesso “guastato“ con la sua firma, poggiato in un angolo del suo monolocale -. Probabilmente si sono confusi, le telecamere non riprendevano bene".

Dallo studio di Pisvejc, la polizia municipale è uscita anche con alcune vernici, ritenute compatibili con la tinta bianca usata per la scritta vergata alle quattro del mattino su due facciate del palazzo storico. Indagini anche sui vestiti che l’imbrattore indossava una settimana fa, e verifiche con l’armadio dell’artista. L’aver sporcato uno degli edifici più belli di Firenze, conosciuto in tutto il mondo, costituisce un preciso reato, con relativo aggravamento della pena. Pena tutto sommato lieve: fino a un anno di reclusione.

"Ma stavolta non ci sarà nessun processo", dice sghignazzando. "Tutti dicono che sia io? Sì, anche Galansino (il direttore di Palazzo Strozzi, ndr) lo pensa, ma non mi dà fastidio". Tutta pubblicità, insomma. D’altronde, le performance di Pisvejc non sono mai rimaste inosservate. Neanche per i giudici. Ha già subito diversi processi, anche se alla fine ha sempre limitato i danni. Dall’accusa di aver danneggiato la statua di Urs Fischer, il discusso Big Clay piazzato di fronte a Palazzo Vecchio, è stato cavillosamente assolto, dopo che a difenderlo, oltre all’avvocato Fabio Clauser, era arrivato in aula perfino Vittorio Sgarbi.

In un altro procedimento, per le “molestie“ all’artista Marina Abramovic (alla quale sfondò una tela in testa, proprio a Palazzo Strozzi), ha chiuso tutto con un’oblazione. Stavolta, l’accusa è meno artistica e più antipatica, perché nell’imbrattamento di Palazzo Strozzi in molti hanno visto molto vandalismo e poca arte. "Io non scrivo sui monumenti", dice Vaclav. Però, ha una sua interpretazione al "marry me" rivolto a Koons: "Lui è diventato famoso per aver sposato Cicciolina". E sposando Jeff, lo si diventa altrettanto?

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