Incubo stricnina, un’altra denuncia: "La mia Zoe morta all’Argingrosso"

Il decesso durante una passeggiata agli orti sociali, la mattina del 31. "Attacchi epilettici, poi è spirato"

Firenze, 8 gennaio 2023 - La proprietaria del labrador Zoe, morto in preda alle convulsioni la mattina del 31 dicembre scorso dopo u na passeggiata lungo l’Arno all’Argingrosso, ha sporto denuncia ai carabinieri di Legnaia affinché si indaghi pure su questo decesso. Anche Zoe è morta per un avvelenamento?

Tra accertamenti e psicosi collettiva, continua il lavoro di Comune, Asl, carabinieri forestali, polizia municipale, guardie zoofile e Procura per capire cosa ci sia dietro alle morti dei cani registrate nel quartiere dell’Isolotto. Ma purtroppo non è un lavoro facile. Innanzitutto perché non è chiaro neanche quale sia il numero preciso delle vittime. I veterinari hanno infatti tracciato il decesso del cane Zelda - che è stato poi sottoposto all’autopsia dell’Istituto di Zooprofilassi, da cui è emersa la presenza di stricnina -, più un altro avvelenamento fortunatamente non letale. Neanche di Zoe, nonostante la denuncia della sua proprietaria, è possibile scoprire la causa esatta del decesso: la proprietaria, infatti, si è recata dai carabinieri a distanza di cinque giorni. Ha riferito che intorno alle 9 dell’ultimo mattino del 2022, stava passeggiando con il suo cane che, all’altezza degli orti sociali di via delle Isole, si è accasciato a terra, fiaccato da attacchi epilettici. "E’ morto dopo dieci minuti", ha detto ancora la donna.

Un attacco fulminante, effettivamente simile ai sintomi dell’avvelenamento da stricnina.

Che al parco di San Bartolo a Cintoia, distante poche decine di metri dall’Argingrosso, ci sia stato questo veleno, pericoloso non soltanto per gli animali, non è un’ipotesi ma, dopo gli esami tossicologici, una certezza.

Ma il mistero resta: chi l’ha gettato? Come?

Il sopralluogo di ieri al parco di 80mila metri attorno al neonato PalaWanny, nel cuore di una nuova e frequentata area sportiva vicino al multisala e a un noto albergo, ha dato un esito negativo. Non sono stati trovati bocconi, esche, vasetti. Neanche “polvere“, perché è così che si presenta, in forma originale, la stricnina che ha ucciso un quattrozampe che frequentava quell’area verde.

L’allarme non cessa . Il parco resta chiuso anche dopo questa bonifica. E verrà analizzata pure l’erba, considerato che tra le morti sospette c’è anche quella di una cornacchia, la cui carcassa è stata ritrovata vicino alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia.

E proseguono anche i sopralluoghi. Dopo il parco, toccherà proprio all’Argingrosso, dove c’è il fondato sospetto di una contaminazione.

Nel frattempo l’assessore Andrea Giorgio ha raccomandato a tutti i cittadini la massima prudenza anche in altre aree verdi limitrofe. Intanto, l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) ha deciso di offrire una ricompensa di 5.000 euro a chiunque che con la sua denuncia rilasciata alle autorità ai terimini di legge aiuterà a individuare e far condannare il responsabile di tale mattanza. "Lo sappiamo che questo deterrente non sempre funziona, ma in alcuni casi è servito a smuovere bocche silenziose ed ad individuare o solo far smettere per paura le persone responsabili di questi crimini- scrivono gli animalisti di Aidaa - noi la riproponiamo anche in questa tragedia. Non servono segnsalazioni anonime, noi vogliamo che chi sa parli con le autorità. L’iniziativa ha il solo scopo di aiutare ad individuare l’autore o gli autori di questi crimini e di fermarli secondo legge".

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