
Il condominio di via Mariotto di Nardo, nel rione Ponte a Greve, dove il 46enne è caduto dalla scala, precipitando al suolo
di Francesco Ingardia
"Dalle prime indiscrezioni pare si tratti dell’ennesimo infortunio mortale in ambito edile. A nome di tutta la Cgil mi stringo attorno alla famiglia. Ma viene da indignarsi allora ancor di più sentendo parlare il governo da un anno a questa parte della famosa patente a punti: solo propaganda. Ad oggi non sappiamo quante ditte si siano registrate, e alle stesse basterà pagare una sanzione in caso di violazioni di legge al prezzo di una vita spezzata sul lavoro". Va dritta al punto, senza mezzi termini, Giancarla Casini. Non può fare altrimenti la segreteria Cgil Firenze con delega alla sicurezza sul lavoro. I freddi numeri si commentano da soli: in un solo anno solare, da gennaio a dicembre 2024 (dati Inail) nella nostra regione si sono registrati oltre 47mila infortuni di lavoratori, 68 morti bianche, 28 solo a Firenze.
Segretaria Casini, ci risiamo. "Una strage che non si ferma mai. Lo dico con il nodo in gola, il nostro modello di società fa paura. Ogni giorno 3 donne o uomini lavoratori escono di casa e non tornano più. Un fatto gravissimo che dovrebbe interrogare tutti, e invece…".
L’accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza può spezzare la ruota? "Una delle novità che attendevamo da 14 anni, così come definita dalla legge 215, è l’istituzione dell’obbligo di formazione per tutti i datori. La delusione nel vedere l’ingresso di una misura che sarà attuativa solo tra due anni è stata enorme".
Salari bassi e stagnanti, scarsa sicurezza. Un sistema culturale da scardinare? "La cultura del lavoro passa dalla formazione obbligatoria e non dai consulenti esterni che elaborano i documenti sulla valutazione dei rischi. Il vero problema è che questa viene considerata come un costo. Dilaga ormai la formazione online, non in presenza".
C’è però un convitato di pietra tipicamente italiano: dalla ditta esecutrice alla trama dei mille subappalti. "Quello è il tema dei temi. Da trent’anni a questa parte si continua a giocare sulla pelle delle persone, dei loro diritti, dei loro costi, secondo la logica del maggior ribasso. Guardiamo Firenze, pensiamo alle stragi di via Mariti e del deposito Eni di Calenzano. Sono l’emblema del subappalto del subappalto del subappalto. Son serviti mesi per capire quante ditte erano impiegate in via Mariti, mentre Calenzano dimostra l’incuria di far svolgere attività ordinarie a lavoratori nel bel mezzo di operazioni straordinarie".
Quindi anche per questo la battaglia della Cgil si è tradotta nel quarto quesito referendario dell’8-9 giugno sulla responsabilità solidale negli appalti? "Certo, con quel quesito vogliamo ottenere l’abrogazione della norma che ha escluso finora le ditte committenti dalla responsabilità in solido".