
Dopo la tragedia al deposito Eni di Calenzano, sindacati organizzano manifestazioni per denunciare la mancanza di sicurezza sul lavoro.
Tre manifestazioni, un solo dolore. Sono i presidi organizzati dopo la strage del deposito Eni di Calenzano. A partire da quello andato in scena ieri davanti alla raffineria Eni di Livorno che, al deposito fiorentino, è 'allacciata' attraverso due oleodotti lunghi più di 80 chilometri che pompano idrocarburi verso l'interno della Toscana, fino al deposito di stoccaggio di Calenzano. In 500 si sono trovati ieri davanti ai cancelli della raffineria per due ore di assemblea indetta da Fim Fiom Uilm di Livorno.
"Lo sgomento è per quei lavoratori e per le loro famiglie - spiegano i sindacati - e questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando". Oggi davanti alla raffineria ci sarà il bis, stavolta con due ore di assemblea dei chimici. Ma la protesta dei sindacati toccherà soprattutto il capoluogo. È qui che Usb Firenze, insieme a Cobas e Cub Firenze, organizzerà oggi un presidio alle 10 in via delle Porte Nuove, davanti alla sede del’Inail. Il motivo: "Denunciare l’ennesima strage sul lavoro, il disastro ambientale che deriva dal sistema di collegamento tra la raffineria di Livorno e l’impianto di stoccaggio di Calenzano e per unirsi al cordoglio dei familiari delle vittime".
Cgil, Cisl e Uil invece saranno oggi in sciopero alle 14,30 in piazza Vittorio Veneto a Calenzano. Interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti. "Quello che è successo – spiegano le sigle – è inaccettabile. Cinque persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non torneranno mai. Altre sono ferite gravemente. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita".
Ha già annunciato la partecipazione al presidio la sindaca Sara Funaro. Aderirà anche Mcl e il Pd Toscana che in segno di rispetto verso le vittime sospende ogni iniziativa. In piazza presenti domani il segretario regionale dei dem Emiliano Fossi e rappresentanti del Pd Toscana. Sulle cinque morti di Calenzano è intervenuto anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "Ormai periodicamente – commenta – registriamo drammatiche stragi sul lavoro e sempre in siti gestiti da grandi imprese, dove spesso si intrecciano ditte esterne, appalti, subappalti e sono resi poco trasparenti i confini delle responsabilità, a partire dall'impresa committente".