Firenze, stadio Franchi: il restyling resta in piedi

La soprintendenza non dice no: "Si può fare senza abbattere le curve"

Firenze. Restyling dello stadio Artemio Franchi (foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze. Restyling dello stadio Artemio Franchi (foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 23 settembre 2019 - La decisione della soprintendenza sul restyling dello stadio Franchi arriverà a conclusione del lavoro di ricognizione già cominciato. In settimana il sindaco Nardella incontrerà il ministro Franceschini. Ma giovedì scorso il direttore generale del ministero per i Beni e le attività culturali, Federica Galloni, arrivata a Firenze, ha espresso forti perplessità «sulla demolizione delle curve, in continuità con la struttura originaria». Ne ha parlato con il soprintendente Andrea Pessina e con l’architetto Valerio Tesi, responsabile dell’area Patrimonio architettonico con competenza sullo stadio Franchi.

Dario Nardella ha già tradotto il niet alla demolizione delle curve in un sicuro no della Fiorentina ad avventurarsi in un costosissimo restauro che non consenta di realizzare integralmente il progetto dell’architetto Marco Casamonti. Però dalla soprintendenza non è arrivato un no al restyling del Franchi che, anzi, è fortemente auspicato, così come il mantenimento della sua funzione sportiva. Sarà possibile conciliare le esigenze di comfort di uno stadio moderno con la bellezza di uno stadio che è monumento nazionale? «Lo stadio non è intangibile – spiega l’architetto Tesi – La soprintendenza dice no unicamente alla demolizione di un’ampia parte della struttura risalente agli anni Trenta ma auspica che si possa realizzare una copertura a garanzia del calcestruzzo». Quanto alle gradinate «ci sono tantissime possibilità di modifiche interne per avvicinare i tifosi al campo da gioco, anche studiando una differente articolazione delle sedute», dice Tesi.

Proprio per questo il sindaco Nardella ha già annunciato che del restyling leggero si farà carico il Comune. Il timore che il Franchi possa finire alle ortiche spinge il sindaco a immaginarlo come contenitore polifunzionale a prevalente vocazione sportiva in cui si recuperi la pista di atletica. «Se la Fiorentina deciderà di fare lo stadio nuovo, il Comune si farà carico del restyling del Franchi – ha detto sabato Nardella – Lo faremo senza abbattere le curve, con una soluzione meno impattante». «Ripristineremo la pista di atletica, com’era lo stadio di Nervi originario – ha concluso – Perché si può utilizzare anche per la candidatura alle Olimpiadi e, perché no, per gli Europei di atletica che richiedono in città due grandi piste di atletica». Ma dello stadio nuovo della Fiorentina che ne sarà? Se per il sindaco Nardella Mercafir è l’unica opzione che lui si impegna a far realizzare nell’arco di un quinquennio, per la Fiorentina Novoli è l’ultima ipotesi da prendere in considerazione. D’altra parte il patron Commisso, giusto una settimana fa, dopo il sopralluogo nell’area, era rimasto deluso più che perplesso. Sulla soluzione Campi, invece, è stato Nardella a tagliare corto («non esiste proprio», ha detto). Dunque tornano in ballo anche altre soluzioni che, al momento, sembrano poco praticabili: lo stadio gemello di Vinoly al Campo di Marte o altre location ora abbandonate (come la caserma Gonzaga) ma destinate ad altre attività. Mentre il tempo passa.

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