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Sos dal Ponte Rosso. Pioggia e black-out: "Qui si spegne tutto"

Il grido d’allarme dei negozianti: "Salta la corrente ad ogni acquazzone e non si può lavorare. Senza il semaforo, a rischio pure la sicurezza stradale".

FIRENZE

A ogni acquazzone, salta la corrente. Sono disperati i commercianti di via del Ponte Rosso, perché per sei volte da quest’estate hanno dovuto chiudere le serrande e non lavorare. E insieme, salta anche il semaforo nell’intricato incrocio con viale Milton, via Mafalda di Savoia, via Bolognese.

"Il 24 giugno dalle 10 alle 15, il 18 settembre dalle 22 alle 3 di notte e di nuovo il 19 dalle 4 alle 8,30, il 3 ottobre dalle 14 alle 18, l’ultima il 17 ottobre dalle 14,40 alle 15,32" elenca il toelettatore per cani Leonardo Lanini. Caso vuole poi che, poco dopo l’intervista, dal cielo venga un altro brevissimo scroscio e si ripropone di nuovo un black out, il sesto. Stavolta per fortuna solo di un’oretta: "Dalle 10,30 alle 11,30 di sabato 26", aggiorna telefonicamente Guglielmo Mossuto, il consigliere della Lega che si è preso a cuore la questione. "Ancora non è stato individuato il problema, si suppone una centralina: accade dall’estetista di viale Milton fino alla libreria – spiega Lanini –. Se mi salta la luce mentre sto asciugando un cane e rimane bagnato, soprattutto se anziano rischia di ammalarsi". "Mi si bloccano i macchinari – spiega il lavandaio Massimo Benucci – E la merce dentro rischia di sciuparsi, per un caso del genere l’assicurazione non paga. E gli sbalzi di tensione possono danneggiare l’elettronica, ho già dovuto sostituire la scheda di una macchina, mi è costata 2.500 euro". Problemi con il blocco dei macchinari anche per il titolare del pastificio Andrea Bartoli.

"Con il bandone elettrico non potevo neanche aprire", scuote la testa Luca Bucciarelli della bottega di artigianato dal mondo. Lo stesso per il giornalaio Mauro Corona: "Due volte non ho potuto aprire e due chiudere". "I gelati per fortuna hanno resistito, ma anche solo con la macchina del caffè ferma sai quanto mancato incasso? Possibile nessuno prenda provvedimenti?", tuona il barista Tommaso Vangioni "Senza corrente non lavori, non fa neppure il pos – spiega Maria Pia Funicello del negozio di moda – Non c’è verso di parlare con un essere umano, chiami il numero di emergenza e risponde l’intelligenza artificiale che ti dice che c’è un disservizio, ma questo lo sapevamo già… Vogliamo parlare con qualcuno che ci dica perché si ripete".

"Si spengono i computer e saltano dei servizi – dice Massimiliano Vanni vicepresidente della Cooperativa di traslochi – Il semaforo però è il problema più grosso: si crea un grosso ingorgo e i vigili arrivano solo dopo un paio d’ore".

Carlo Casini