Allarme adolescenti: "Troppo cellulare e poco dialogo in famiglia. E' emergenza educativa"

Confronto tra dirigenti, politici ed istituzioni. Raddoppiano le sanzioni disciplinari a scuola. E aumentano le dipendenze e i tentativi di suicidio tra i giovani

Alla libreria Campus si è parlato di emergenza educativa

Alla libreria Campus si è parlato di emergenza educativa

Firenze, 7 maggio 2022 - Sanzioni disciplinari raddoppiate all’interno delle scuole, aumento di uso di sostanze e di alcol. E poi disturbi alimentari, tentativi di suicidio, cyberbullismo, video pedopornografici che rimbalzano nelle chat di classe. È estremamente allarmante il quadro giovanile tratteggiato nel corso dell’incontro “Emergenza educativa. Che fare? Il ruolo fondamentale degli adulti e l'esigenza di una nuova alleanza educativa” che si è svolto stamani alla libreria Campus, all’interno del polo universitario di Novoli. Organizzato dall’onorevole Gabriele Toccafondi, il confronto ha visto la presenza del procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori Antonio Sangermano, del dirigente e presidente Anp Alessandro Artini, di Stefano Superbi per quanto riguarda il progetto Villa Lorenzi. Ancora, Roberto Curtolo dell’Usr ed una nutrita presenza di dirigenti scolastici, tra cui Maria Francesca Cellai del Buontalenti, Maria Centonze del Peano e Francesca Lascialfari del Saffi.

“Le cronache ci riportano una realtà preoccupante - ha esordito Toccafondi -. I ragazzi lanciano un grido d’aiuto che tutta la comunità deve raccogliere. Serve un’alleanza educativa tra famiglie, scuola, enti locali ed associazioni. La pandemia ha aggravato la situazione, che adesso ha raggiunto un livello di allarme davvero alto. Bisogna far qualcosa, tutti insieme”.

Sul banco degli imputati, più che la scuola sono finiti i genitori, spesso assenti e poco inclini al dialogo. Non usa mezzi termini Sangermano: “I genitori si alleano troppo spesso con gli errori dei propri figli. La ‘mamma e il babbo iPhone’ creano danni. Si delega troppo intrattenimento allo smartphone. Ma sul web predominano violenza, bellezza e ricchezza. Ci vuole invece uno sguardo nuovo sulla vita. E poi basta con certi eccessi di giustificazionismo, che finiscono per proiettare un senso di impunità nei ragazzi”.

Un termometro delle difficoltà dei giovani sono i dati presentati da Curtolo. Ecco che nel “nell’ultimo semestre è raddoppiato il ricorso all’organo di garanzia regionale, a cui si rivolgono le famiglie per contestare le sanzioni disciplinari comminate dagli istituti”. Segno di quanto fiocchino le sanzioni e di quanto sia difficile ricomporre la questione a livello scolastico. Insomma, “i ragazzi sono sempre più agitati, irascibili”. E se durante la pandemia le promozioni sono aumentate, perchè chiaramente si è chiuso un occhio, i dati “Invalsi segnano una diminuzione delle competenze”. L’abbandono scolastico in Toscana è al 14%, ma si attendono i dati scuola per scuola che emergeranno da un’indagine predisposta dall’Usr insieme ad UniFi.

Nelle aule, come denuncia Artini, “il malessere si tocca con mano, tra crisi di panico, attacchi di ansia e perfino tentativo di suicidio, come successo un mese fa”. Una studentessa in bagno ingerì troppe compresse. Meno male che una compagna, non vedendola rientrare e conoscendo le difficoltà dell’amica, allertò gli insegnanti. Ma i docenti sono preparati? “Metà dei professori non ha formazione psicopedagogica. Bisogna investire di più su questo versante”, afferma Artini. E Cellai: “Bisogna ridare l’anima alla scuola. Di fronte ad un ragazzo che soffre, mettiamo da parte i programmi. Invoco più autonomia. Bisogna andare oltre certe rigidità e trasmettere passione ai giovani”. A Villa Lorenzi, ogni giorno arrivano “3-4 telefonate di genitori completamente in panne, incapaci di recuperare il percorso educativo dei figli, ormai fuori controllo”, la denuncia di Superbi, che ha raccontato di dodicenni che “si fanno di crack e di cocaina senza che le famiglie se ne accorgano” e di “ragazzini che picchiano i genitori”. Ogni settimana, una settantina di genitori segue corsi di formazione per recuperare il rapporto coi ragazzi. “Purtroppo il mondo degli adulti è in crisi e la società è sempre più disgregata. Difficile che i giovani capiscano il senso della vita. Bisogna andare oltre lo schermo e confrontarsi con la realtà”.

 

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