REDAZIONE FIRENZE

Sollicciano, la situazione è incandescente: "Il Dap ha fallito ma cerca altri colpevoli"

Il sindacato Osapp: "In questa situazione fioccano provvedimenti disciplinari"

Il sindacato Osapp: "In questa situazione fioccano provvedimenti disciplinari"

Il sindacato Osapp: "In questa situazione fioccano provvedimenti disciplinari"

FIRENZE

Gli impegni del Dap in tempi ormai scaduti, il ruolo non facile della direttrice Antonella Tuoni, le ordinanze dei giudici del tribunale di Sorveglianza sulla "disumanità" di Sollicciano che intimano trasferimenti di detenuti qualora non si facciano gli interventi necessari a eliminare insalubrità e carenze sanitarie.

"La vicenda del carcere fiorentino rappresenta l’ennesimo fallimento gestionale del Dap. Invece di affrontare le criticità strutturali, i vertici", del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria "si limitano a individuare capri espiatori, emettere sanzioni e fissare termini irrealizzabili di 90 giorni per sistemare problemi decennali", dichiara in una nota Leo Beneduci, segretario generale dell’Oapp - Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria che segnala "il picco dei procedimenti disciplinari che fioccano come neve a dicembre. Lo stesso copione si sta replicando a Prato: cercare colpevoli invece di trovare soluzioni".

A Sollicciano, prosegue il leader del sindacato, "gli agenti lavorano in condizioni disumane: postazioni senza aerazione, invase da muffe e umidità, corridoi anneriti dagli incendi, pareti sporche di sangue, bagni fatiscenti. Il personale di primo soccorso e antincendio è drammaticamente insufficiente. Condizioni che rendono impossibile anche garantire standard minimi di vivibilità per la popolazione detenuta". "È inaccettabile che i vertici dell’amministrazione pensino di risolvere con sanzioni e ultimatum problemi che richiedono interventi strutturali immediati. Il sistema ha bisogno di strategie concrete, non di caccia ai responsabili".

"I sottosegretari alla giustizia di Fratelli d’Italia e della Lega - conclude - inizino a dare segnali concreti di cambiamento oppure, in quanto e da tempo mal consigliati, prendano atto del loro fallimento. È ora che il Dap smetta di massacrare gli istituti e inizi a supportarli concretamente. Non servono 90 giorni di tempo per capire che serve una seria riflessione sulla gestione degli istituti penitenziari in ambito nazionale, dove suicidi, aggressioni e risse sono la regola. Gli agenti non possono più aspettare".