Firenze, un euro per visitarla: contributo volontario dai turisti, l'idea del Comune

Il piano di Nardella: "Più servizi a chi sosterrà la città con il progetto ’World Heritage Pass’. L’offerta? Sarà simbolica: il costo di un caffè"

Turisti a Firenze (New Press Photo)

Turisti a Firenze (New Press Photo)

Firenze, 26 aprile 2022 - Uno spicciolo per prendersi cura della grande bellezza fiorentina, tanto straripante quanto fragile appoggiata com’è su ginocchia d’argilla strapazzate ogni anno da milioni di visitatori che brulicano avanti e indietro in un pugno di chilometri quadrati.

Suddetta bellezza, dice in soldoni il sindaco Dario Nardella, ha per il Comune un costo massiccio (una cinquantina di milioni di euro l’anno per garantire decoro, sicrezza e illuminazione dell’area Unesco) che "la tassa di soggiorno riesce solo in parte ad ammortizzare".

Ecco allora che il primo cittadino – memore delle invasioni turistiche pre-pandemia che stanno iniziando a rifare capolino (quarantacinquemila presenze al giorno in città nella recente striscia festiva pasquale) – rompe gli indugi e annuncia una rivoluzione ’contributiva’ che aveva in mente da un pezzo: una donazione – un gesto ovviamente volontario – da parte dei turisti per la cura della città che stanno visitando e apprezzando.

"Stiamo pensando a una grossa innovazione che ho intenzione di presentare a novembre, proprio a Firenze, in occasione delle celebrazioni per i 50 anni dell’istituzione delle aree Unesco davanti ai ministri della cultura e le delegazioni da tutto il mondo. – le parole del primo cittadino – Parto da un concetto base: la bellezza ha un valore e ha un costo e quindi per la nostra città ho pensato a una forma di pagamento che potremmo chiamare ’World Heritage Pass’, proprio in nome della conservazione del nostro patrimonio storico-culturale riconosciuto dall’Unesco".

Il sindaco scende poi nel dettaglio: "Grazie alle nuove tecnologie e sfruttando le piattaforme digitali introdurremo un sistema di pagamento a fronte di servizi che può prevedere anche modalità volontarie di donazione per la conservazione del centro storico". L’idea di Nardella prevede una sorta di ’patto di collaborazione’ con chi arriva in città.

Si tratta, spiega infatti, di "lavorare sulla percezione dei turisti che vogliono giustamente visitare le nostre bellezze". "Entrando in un museo a cielo aperto deve diventare naturale offrire un contributo finalizzato alla sua conservazione – sottolinea il sindaco – Lo scopo non è ripianare i bilanci, ma evitare che questi costi ricadano solo sui cittadini e su chi soggiorna nelle strutture alberghiere".

Nessun esborso sanguinoso, premette Palazzo Vecchio ma un contributo che può partire "da una quota base giornaliera del valore di un caffè". "Siamo convinti – insiste il primo cittadino – che il grande amore per Firenze possa generare rilevanti entrate".

Ovviamente, tengono a precisare dal Comune, non si tratterà di una tassa, né tantomeno di un pagamento obbligatorio. Il progetto è comunque destinato ad aprire un grande, e fisiologico, dibattito sulla convivenza tra i grandi flussi turistici e i fragili centri storici delle nostre città d’arte. "Sarà un esperimento pilota – dice non a caso Nardella – al quale i tecnici dell’Unesco stanno già guardando con interesse perché se dovesse convincere potrebbe essere adottato per altri siti".

Ma come si organizza tecnicamente una macchina così imponente? Tutto è ancora in fase di studio. "Non ci sono soluzioni pre-confezionate, lo dico con chiarezza per evitare confusioni e inutili polemiche. – conclude a tal propostio il sindaco – Ne parlerò presto con gli attori economici della città. Tutto si può fare via smartphone, così da individuare chi entra in centro per ragioni turistiche e invogliarlo a contribuire. Alla donazione si possono poi legare altri servizi tecnologici, che possono rappresentare un’ulteriore spinta. Con questa piattaforma saremmo in grado di raggiungere un numero impressionante di visitatori ai quali inviare in tempo reale informazioni sullo stato di affollamento dei luoghi pubblici o anche degli accessi a musei e altri luoghi di interesse e dunque orientarli verso aree del centro meno congestionate".

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