Lo smart working fa bene anche all’ambiente. È quanto emerge da un questionario del Comune di Firenze, a cui hanno risposto 1607 dei 1705 lavoratori in smart working e che è stato presentato alle rappresentanze sindacali dall’assessore al personale Maria Federica Giuliani e dal direttore generale Giacomo Parenti. In sette mesi con questa modalità, dal 1° giugno al 31 dicembre 2022, i dipendenti comunali hanno evitato emissioni di Co2 pari a quasi 79,5 tonnellate, di ossidi di azoto per 146 chili e di polveri sottili per quasi 17 chili. "Lo smart working è una grande opportunità e fa bene anche all’ambiente - ha sottolineato l’assessora Giuliani - senza dimenticare che opera in maniera positiva sul benessere lavorativo. Con questi dati è possibile quindi programmare l’organizzazione del personale comunale partendo da una chiara fotografia degli elementi in campo e dei risultati prodotti".
I risultati dell’indagine hanno fotografato anche i mezzi usati quando invece si deve andare a lavorare in presenza. Il 35,8% dei dipendenti usa l’auto per recarsi a lavoro, con un tempo medio tra andata e ritorno di 56 minuti e mezzo. Solo il 28% utilizza i mezzi pubblici: il treno è l’opzione preferita dal 14,3% di coloro che hanno risposto al questionario e qui il tempo di viaggio sale a oltre due ore, col bus arriva il 13,6% delle persone che stanno 77 minuti a bordo. In molti scelgono la bicicletta o di andare a piedi: è il 18% dei partecipanti al questionario, ma in questo caso l’ufficio – viene precisato nelle risposte - deve essere al massimo a 2,6 km dall’abitazione. In generale il 67,1% si è detto ’molto soddisfatto’ del lavoro agile, "soddisfatto" il 24,3%.
"I dati esposti – ha concluso Giuliani – vanno oltre le previsioni dell’amministrazione comunale e di quelle per i dipendenti quando fu scelto l’utilizzo del lavoro agile anche come modalità ordinaria di servizio dopo l’esperienza necessaria dovuta alla pandemia. La scelta di unificare il giorno di lavoro agile al venerdì si è rivelata una scelta valida con evidenti effetti positivi su tutti i soggetti coinvolti senza inficiare la qualità e la quantità dei servizi resi alla cittadinanza".
Niccolò Gramigni